Scuola e uso del digitale: ecco gli ultimi ‘sorprendenti’ dati di una ricerca

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I risultati di una ricerca condotta dall’Università Bocconi di Milano, in collaborazione con l’associazione ImparaDigitale mette bene in evidenza come la vita dei bambini e dei ragazzi sia eccessivamente influenzata dal ‘digitale’. La ricerca ha riguardato 1499 studenti, 848 genitori, 80 consigli di classe e 134 insegnanti per oltre 600mila risposte.

Ricerca dell’Università Bocconi con ImparaDigitale sull’uso del digitale tra i bambini e i ragazzi

Come messo bene in evidenza da un articolo de ‘Il Corriere della Sera’, lo schermo è il fulcro della vita dei ragazzi, anche dopo cena: i bimbi della scuola primaria usano il cellulare, in media, fino alle 23.10, i ragazzi delle medie fino alle 23.40, quelli delle superiori addirittura fino ad oltre la mezzanotte. Nonostante il divieto dei genitori.
L’esperta di psicologia dell’apprendimento e prorettore dell’Università di Padova, Daniela Lucangeli ha affermato: ‘Portare il telefono in camera aumenta il numero di ore di sonno perdute’ e tutto ciò provoca altri disturbi come insonnia, stanchezza, ansia fisiologica, irrequietezza, il tutto dovuto proprio all’eccesso di tecnologia.

I genitori non sono consapevoli di quanto usano il cellulare i figli

Francesco Sacco, curatore della ricerca, ha spiegato al ‘Corriere della Sera’: ‘È la prima volta che vengono incrociate le risposte dei figli con quelle dei genitori, e che si ha la percezione netta di come madri e padri non siano abbastanza consapevoli dell’uso che i figli fanno dei mezzi tecnologici.’
Sull’età a cui i ragazzi hanno avuto accesso a un cellulare le risposte divergono: il 30% dei figli dice di averlo ricevuto tra i 6 e gli 8 anni, ma solo il 19% dei genitori ammette di averlo concesso a quell’età; lo 0,5% dei ragazzi dice di averlo avuto prima dei 3 anni, cosa che risulta solo allo 0,2% dei genitori. Sul tempo di utilizzo le risposte non coincidono: le tre ore dichiarate in media a settimana non tornano con il resto delle risposte. Alle primarie tutti dicono di non portare il telefonino in classe, ma gli insegnanti testimoniano di averlo visto: a scuola il 23% lo usa di nascosto, per lo più per copiare.

‘Digitale a scuola? Dobbiamo ricrederci’

Dianora Bardi, professoressa e presidente di ImparaDigitale, ritiene che sull’uso del digitale a scuola ci si deve ricredere. Non si può parlare di innovazione focalizzandoci solo sul digitale senza un contesto progettuale ampio. Il cambiamento si potrà attuare se il docente non avrà paura di ascoltare gli studenti, far sviluppare i talenti, supportarli rispettando i tempi di apprendimento, renderli davvero liberi di scegliere e sbagliare, per diventare autonomi. Per salvare il digitale, insomma, dobbiamo dimenticare il digitale’.

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