I posti messi a concorso per il 2020 non sono sufficienti. Dopo l’incontro avvenuto a Palazzo Chigi, la CISL scuola, attraverso Maddalena Gissi, commenta sia il rischio tagli stipendi, che la carenza di posti per le immissioni in ruolo. “Diventa per noi una necessità ed una emergenza: le attività scolastiche non possono aspettare i tempi della politica e i 185 mila supplenti quantificati ad oggi sono sicuramente superiori ai posti che la politica ha previsto con i due concorsi che devono essere banditi a breve“, spiega la Gissi.
Mobilitazione il 12 dicembre
La carenza di risorse per gli stipendi e la carenza di assunzioni adeguate alle necessità della scuola, spingono i sindacati verso la mobilitazione. “Abbiamo necessità di qualificare il personale ma dobbiamo riconoscere l’esperienza e l’assenza di attenzione per i facenti funzione, per gli insegnanti di religione e per i precari che hanno maturato anni di servizio è l’ennesimo tradimento che la politica perpetua a danno della scuola. Ci sono tutti i motivi per andare in piazza il 12 dicembre e per proseguire con la mobilitazione del personale”, sottolinea la segretaria generale della CISL Scuola.