Messina, il caso Liceo Seguenza: l’intervento dell’onorevole Bucalo

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“Non siete figli di contadini” questa frase è bastata per generare un vespaio all’interno del liceo Seguenza di Messina. Le parole sono state pronunciate dalla dirigente scolastica dell’istituto Liliana Leonardi. Un caso mediatico che è stato inoltre approfondito nell’ultima puntata di Scirocco, talk show del venerdì sera in onda su Rtp e condotto da Emilio Pintaldi.

La preside si è gentilmente rifiutata di intervenire in studio e , al suo posto, si è presentato il professor Rosario Paone, decano dei docenti del liceo, il quale ha dichiarato: “Non sono l’avvocato difensore della preside, ma io ho trascorso quasi tutta la mia vita al Seguenza, fin dagli anni Settanta, quando ero studente, poi docente, ora sono il più anziano degli insegnanti. E questo non è mai stato un liceo classista, anzi è stato, è e sarà sempre un istituto aperto alle istanze dei giovani, qualunque sia la loro estrazione”.

Anche l’onorevole Ella Bucalo di Fratelli d’Italia ha preso a cuore la questione. Qui di seguito proponiamo l’intervento della stessa, la quale invita dopo le accese polemiche per quanto successo, a “limitare i toni”.

Messina, l’intervento di Bucalo sul caso Liceo Seguenza

“Non intervengo per dare giudizi, men che meno per condannare, intendo come donna di scuola, esprimere solamente il mio modesto punto di vista”. L’On. Ella Bucalo vice responsabile del Laboratorio tematico Istruzione con delega alla scuola di Fratelli d’Italia, prende parola su quanto accaduto a Messina dopo la frase <>, pronunciata dalla dirigente scolastica del Seguenza Lilia Leonardi. “È interesse dello Stato tutelare l’Istituzione Scuola e quindi tutti coloro che vivono al suo interno: gli studenti e le famiglie, i dirigenti ed i docenti, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Se il dirigente del Seguenza, esprimendo un concetto ha leso la dignità di qualcuno, gli organi preposti sapranno dove e come intervenire. Ritengo che, dopo aver giustamente evidenziato l’accaduto, sia adesso giunto il tempo di limitare i toni, poiché i processi di piazza rischiano unicamente di fare del male a tutti. La scuola insegna l’uguaglianza, ma anche la tolleranza fatta di convivenza nella solidarietà. Valori importanti e fondamentali per il vivere civile, mettiamoli in atto per il bene dei nostri figli e del loro futuro”.

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