L’onorevole Carmela Ella Bucalo ha recentemente parlato dell’attuale situazione dei docenti di religione tramite un post su Facebook, svelante l’approvazione di un provvedimento della maggioranza che fornisce una soluzione, a dire dell’esponente di Fratelli d’Italia, “approssimativa” e “discriminatoria”. In questo intervento social che  proponiamo qui di seguito se ne comprenderanno i motivi.

Docenti di religione: il post Facebook di Bucalo

Non rinuncio mai alla compagnia di un libro o di un giornale, durante i miei spostamenti Sicilia – Roma. Lettura, piacevole compagna di viaggio che però a volte riserva sorprese. Proprio questa mattina sono venuta a conoscenza, incredula subito dopo ho chiesto telefonicamente delucidazioni, su cosa dicono e scrivono i preparatissimi esponenti della maggioranza in merito ai docenti di religione. Faccio una breve premessa: stiamo entrando nella settimana dedicata al Santo Natale e tra le tante cose che mi vengono in mente, c’è l’importanza dell’insegnamento dell’etica cristiana ai nostri ragazzi. Ricordo a me stessa e a qualche “impreparato collega” che dal febbraio 1929 esistono i Patti Lateranensi. Ovvero, accordi sottoscritti tra il Regno d’Italia e la Santa Sede, già sottoposti a revisione nel 1984, che regolano a tutt’oggi, i rapporti fra la Repubblica Italiana e la Santa Sede. I Patti garantirono alla Chiesa il riconoscimento del cattolicesimo quale religione di Stato in Italia.
Ma veniamo ai giorni nostri… Durante il mio intervento sul D.L. Scuola ho parlato del trattamento riservato ai docenti di religione: i miei emendamenti a tutela di questi professori sono stati respinti. È stato invece approvato un provvedimento della maggioranza che fornisce una soluzione approssimativa e discriminatoria. Questa infatti, non contempla la stabilizzazione di coloro che insegnano da oltre un quinquennio, ma assicura solo un concorso ordinario con la previsione di una quota irrisoria del 50% dei posti disponibili e messi a concorso. Risultato: fuori dal ruolo molti docenti!
“Prima o poi i nodi vengono al pettine” recita il proverbio, e anche questa volta non sbaglia. Gli insegnanti di religione dopo aver preso visione e contezza, sono scesi in piazza a protestare. Perché? Dopo tanti anni di precariato con questo Decreto Scuola non usufruiranno della procedura straordinaria prevista per i docenti delle altre discipline.
Colleghi della maggioranza come vi giustificate? Quale risposta a questi seri professionisti?