Decreto scuola, Pittoni durissimo contro il Governo: 'Arroganti, gli errori si pagano cari'

In un lungo post pubblicato sulla propria pagina Facebook, il senatore della Lega, Mario Pittoni, è tornato a parlare del decreto scuola o meglio, come lui preferisce definirlo, il decreto ‘ammazzaprecari’. Il Presidente della Commissione Cultura al Senato è partito facendo un po’ di storia, ricordando come la principale spallata al governo Renzi arrivò proprio dal mondo della scuola, voluta dal premier con l’imposizione delle proprie idee e senza ascoltare nessuno.
Pittoni sottolinea come, dopo quell’esperienza disastrosa, ci si fosse illusi che il centrosinistra avesse preso coscienza dell’effetto moltiplicatore del consenso, ma anche del dissenso, caratteristico del settore scuola. Invece, se si considerano le scelte operate dal governo M5S-PD-IV-LEU in merito al decreto scuola, si è dimostrato esattamente il contrario.

Pittoni fa prima un po’ di storia sul decreto

‘Com’è nato questo decreto? – scrive Pittoni – Le prime cinque forze sindacali si erano compattate su due precise richieste (in aggiunta ovviamente all’adeguamento degli stipendi, in particolare dei docenti): concorsi riservati per stabilizzare il precariato storico, che per alcune categorie attende addirittura da un quarto di secolo di poter finalmente dormire sonni tranquilli (poi ci chiediamo perché le famiglie non mettono al mondo figli) e percorsi abilitanti formativi e selettivi regolari (come chiede l’Europa, altrimenti si rischia il mancato riconoscimento all’estero), senza i quali – per esempio – è preclusa la carriera nelle scuole paritarie.’
Il senatore leghista menziona lo sciopero generale alla vigilia delle Europee con il primo governo Conte che tratto con successo la rinuncia allo sciopero in cambio dell’OK ai concorsi riservati e ai percorsi abilitanti.

‘Il M5S si mise di traverso’

‘In fase di conversione del relativo decreto – prosegue Pittoni – eravamo già pronti ad aggiungere una serie di interventi risolutivi per una serie di altre criticità, abbondantemente anticipati sulla stampa specializzata. Inspiegabilmente, però, il M5S si mise di traverso imponendo la formula del “salvo intese” e quel decreto non vide mai la luce.
E il nuovo decreto varato dal Conte bis, invece di tendere la mano ai precari esperti, sfruttati da una vita, cancella i Percorsi abilitanti e rende i concorsi riservati un terno al lotto, che rischia di lasciare a casa – che in Italia a una certa età equivale alla morte civile per la difficoltà di trovare un’altra occupazione – decine di migliaia di precari storici. Coloro, cioè, per i quali tali concorsi erano stati pensati, convincendo – come detto – i sindacati ad accettare la rinuncia allo sciopero generale.’

Si poteva fare ancora qualcosa in Senato

Il responsabile scuola della Lega sottolinea come il Governo avesse ancora avuto la possibilità di limitare i danni contenuti nel testo approvato alla Camera: in Senato, infatti, sono state presentate delle proposte correttive che avrebbero permesso di riportare il decreto sulla precedente linea, quella concordata con i sindacati. Ma ‘dalla maggioranza in commissione è arrivato il no secco a qualsiasi correzione al testo approvato alla Camera. Fatto che dal nostro punto di vista – precisa Pittoni – rappresenta il suicidio politico del M5S nel mondo dei precari della scuola, ai quali in campagna elettorale aveva invece fatto promesse mirabolanti.’

‘Invece di investire sul futuro, ci si incolla alle poltrone’

‘Ma soprattutto – continua la sua arringa Pittoni – rappresenta la perdita definitiva di credibilità in questo settore del PD, pronto ormai ad appiattirsi su qualsiasi scelta dei grillini, pur di non ridare la parola ai cittadini per il terrore dei suoi parlamentari di non tornare in Parlamento. Invece che investire sul futuro, ci si incolla cioè alle poltrone.
Così la politica si prepara a regalare notti da incubo per il Natale e le altre feste a chi si attendeva invece finalmente ascolto. Gioirà il mercato dei corsi e delle pubblicazioni preparatorie ai concorsi. Ma non c’è traccia degli interventi da tempo attesi da decine di migliaia di precari e “ingabbiati” della scuola.’

‘Siete responsabili dell’ennesimo pasticcio’

Cari colleghi del M5S, del PD, di Italia Viva e di LEU, il rifiuto dell’ascolto, la superficialità, l’arroganza di legiferare senza aver trovato il tempo di approfondire le singole tematiche nella convinzione di sapere già tutto, sono errori che in un settore articolato come quello dell’istruzione si pagano e si pagano cari.
Che vi presentiate come gli eredi (falsi) della vecchia tradizione di sinistra a difesa delle classi deboli e in generale dei ceti popolari, o facendovi chiamare “cittadini” per confondere le idee, avete perso probabilmente l’ultima occasione per mostrare attenzione al grido disperato di chi chiede solo di non finire ai margini della società dopo aver dato alla scuola i propri anni migliori.
La Lega da parte sua continuerà invece ad ascoltare e a proporre soluzioni praticabili e di buon senso, come quelle che anche in questa occasione non avete voluto prendere in considerazione perché voi siete più bravi e più belli.
Peccato però che ormai – stando ai sondaggi – non ve lo riconosca più nessuno. Auguro buone feste ai precari della scuola, sperando che arrivi presto l’occasione per cancellare il brutto regalo che avete riservato loro. Faccio fatica ad augurare buone feste a chi è responsabile dell’ennesimo pasticcio, pretendendo di legiferare da solo in un settore che ha dimostrato di non conoscere.’