Il sindacato Anief, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, spiega come mai il Decreto Scuola non riuscirà a risolvere il problema delle migliaia di posti che restano puntualmente scoperti al termine delle operazioni di immissioni in ruolo.
In particolar modo, si parla di ‘caos graduatorie in arrivo’ con il nuovo Decreto Scuola che verrà pubblicato il prossimo 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale.
Anief parla di caos graduatorie in arrivo con il Decreto Scuola
Infatti, viene sottolineato come fino al 2015 ogni posto di quelli autorizzati per i ruoli veniva assegnato ogni anno, mentre, da quell’anno, a motivo della chiusura definitiva delle Graduatorie ad Esaurimento, molti di questi posti andarono deserti, anche dopo il terzo canale delle GRME (Anief ricorda come solamente l’anno scorso furono 32mila).
Con il nuovo Decreto Scuola, in pratica, si andranno ad inventare altre cinque graduatorie per entrare nei ruoli, proprio per cercare di risolvere questo problema: verranno utilizzate nuove graduatorie di merito in sub ordine alle attuali Gae esaurite, salendo a quattro graduatorie; nel frattempo, però, verrà permesso al personale inserito nelle vecchie GM, GMRE, GAE di scegliere altre regioni o province per l’assunzione, e si consentirà al personale delle GM di inserirsi in coda alle GMRE, per aver uno dei posti andati vacanti entro il 15 settembre.
Guerra delle graduatorie per far impazzire i precari
Anief parla, senza mezzi termini, di ‘vera e propria guerra delle graduatorie per far impazzire i precari, piuttosto che per assumerli, con una battaglia nelle aule giudiziarie che si preannuncia epica’.
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha commentato il veniente caos graduatorie: ‘Chiederemo nel prossimo decreto legge mille proroghe di semplificare il sistema e di riaprire le graduatorie ad esaurimento al personale abilitato e di assumere dalle nuove graduatorie di istituto provinciali: assurdo inventarsi otto canali per assumere i precari, quando ne abbiamo tre di già attivi, da cui chiamiamo quei supplenti che poi chiedono un risarcimento allo Stato per l’abuso dei contratti a termine’.