Scuola, nota Miur
Emanata la circolare MIUR sui comandi del personale docente e dirigente a.s. 2020/2021

L’approvazione della Legge di Bilancio 2020 ha comportato poche novità per quanto riguarda il comparto scuola, tanto meno in merito ai tanto attesi aumenti stipendiali a favore del personale scolastico. Lo scorso mese di aprile, all’indomani del tanto acclamato accordo a ‘tre cifre’ tra Miur e sindacati, non esitammo ad esprimerci con tono scettico in merito alla concretizzazione di tale promessa e, a distanza di otto mesi esatti da quel 24 aprile, abbiamo avuto, purtroppo, le conferme.
Niente aumento a tre cifre, probabilmente l’aumento si fermerà a circa 80 euro, andando a confermare più o meno la cifra dell’ultimo rinnovo contrattuale: stavolta, però, comprenderà l’elemento perequativo. Lo scorso 19 dicembre, Miur e sindacati hanno sottoscritto un accordo di conciliazione all’interno del quale ci si impegna al reperimento di nuove risorse per l’avvio della vera e propria contrattazione. Ecco cosa prevede, in dettaglio, l’intesa.

Conciliazione Miur-sindacati: ecco cosa è stato stabilito per il rinnovo contrattuale

‘Rinnovo contrattuale – Le Parti convengono di avviare, entro e non oltre il mese di gennaio, un tavolo politico di confronto, in raccordo con quello generale previsto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e in base al relativo accordo quadro e alle intese precedentemente sottoscritte, in vista del prossimo rinnovo contrattuale per il comparto istruzione e ricerca.
A tal fine, il tavolo politico di confronto sarà la sede per segnalare al tavolo istituito presso la Presidenza del Consiglio le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale, ponendo attenzione a tutte quelle disponibili.
II tavolo dovrà esaminare le tematiche dell’atto di indirizzo all‘ARAN, nonché quelle contenute nella citata nota di richiesta di conciliazione.
Il tavolo politico sarà, altresì, occasione di confronto in merito al rapporto tra legge e contrattazione collettiva nazionale, in un’ottica di prevalenza dello strumento contrattuale per la regolazione degli ambiti relativi al rapporto di lavoro, nella piena salvaguardia della libertà di insegnamento e di ricerca e dell’autonomia professionale. Ciò anche in raccordo con le competenti strutture del Dipartimento della funzione pubblica.’

L’incognita Carta del Docente – Bonus 500 euro

Tra le risorse disponibili, menzionate nel suddetto capitolo, c’è anche quella relativa alla Carta del Docente, meglio conosciuta come il bonus da 500 euro. Se da una parte l’idea piace ai sindacata, dall’altra i docenti sono decisamente meno favorevoli, anche perché il trasferire questa somma sullo stipendio tabellare significherebbe andare incontro ad una tassazione sulla stessa.
Il bonus merito, quello che, secondo la Buona Scuola, doveva essere attribuito a discrezione del dirigente scolastico confluirà nel Fondo di istituto, senza vincolo di destinazione: sarà quindi la contrattazione a stabilire come utilizzarlo, a disposizione anche per il personale ATA.