Lorenzo Fioramonti ha alla fine reso noto il motivo delle sue dimissioni giunte in data 25 dicembre 2019. L’oramai ex ministro dell’istruzione ha dichiarato tramite un esaustivo post su Facebook: “La sera del 23 dicembre, ho inviato al Presidente del Consiglio la lettera formale con cui rassegno le dimissioni da Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Prima di prendere questa decisione, ho atteso il voto definitivo sulla Legge di Bilancio, in modo da non porre tale carico sulle spalle del Parlamento in un momento così delicato”.
Dimissioni Fioramonti: il motivo delle sue dimissioni
Lorenzo Fioramonti ha continuato il post affermando che le motivazioni delle sue dimissioni sono ben note oramai a tutti: i 3/4 miliardi negati dal governo nei confronti dell’istruzione italiana. L’ex ministro ha specificato: “La verità, però, è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella ‘linea di galleggiamento’ finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca”.
Non è mancata una frecciatina a chi parla contro: “Alcuni mi hanno criticato per non aver rimesso il mio mandato prima, visto che le risorse era improbabile che si trovassero. Ma io ho sempre chiarito che avrei lottato per ogni euro in più fino all’ultimo”.
La lettera di una lettrice
Pubblichiamo qui di seguito una lettera da parte di una lettrice del portale riguardante l’argomento principale di questo articolo:
Egregia redazione,
scrivo questa lettera per portare in luce un aspetto: il Ministro Lorenzo Fioramonti con le sue dimissioni date in questi giorni ha certificato la non attenzione del governo Conte II verso la scuola, l’Università e la ricerca; ha certificato il fallimento dell’intera squadra MIUR (Ministro, viceministro e sottosegretari) nell’affrontare la “questione scuola”. A questo punto, e per coerenza e dignità, dovrebbero dimettersi anche la viceministro Anna Ascani (PD) e i due sottosegretari Lucia Azzolina (5 Stelle) e Peppe De Cristofaro (LeU). In pochi mesi l’intera squadra Miur ha scontentato tutte le categorie di docenti, ha creato ulteriori frizioni tra docenti. In pochi mesi hanno fatto un lavoro pessimo e non sono stati in grado di far sentire la voce della Scuola nel Governo Conte, e a dirlo non sono io ma implicitamente lo stesso Fioramonti con le sue dimissioni e relative motivazioni.
Cordiali Saluti. Giovanna A.