Scuola, concorso straordinario ultime notizie: bozza bando, tabella titoli e posti disponibili per regione e cdc

Chi prenderà il posto di Lorenzo Fioramonti a capo del Ministero dell’Istruzione e quali saranno i possibili risvolti politici che ne deriveranno?
Il personale scolastico guarda con curiosità ma anche con evidente preoccupazione a quello che accadrà nelle prossime settimane. La scuola potrebbe essere la scintilla, la forza detonante per un cambiamento di Governo: ancora presto per dirlo ma il premier Conte dovrà fornire delle risposte concrete in merito alla stabilità e all’unità di intenti in seno all’esecutivo giallorosso.
Chi prenderà il posto di Fioramonti in Viale Trastevere, dicevamo. I candidati sarebbero principalmente due, due nomi ovviamente legati al Movimento 5 Stelle, anche per non provocare ulteriori turbamenti politici nei già precari equilibri M5S-PD.

Morra in pole position per il dopo Fioramonti

Il primo nome è quello di Nicola Morra, probabilmente il favorito alla successione di Fioramonti: Morra incontrerebbe soprattutto il favore di Luigi Di Maio. Laureato all’Università La Sapienza di Roma, ha frequentato poi un corso di perfezionamento in bioetica a Bari. Ha insegnato per quasi vent’anni in Calabria.
Non è la prima volta che si fa il nome dell’attuale presidente della Commissione bicamerale antimafia: il nome di Nicola Morra circolò nell’ipotesi di un rimpasto del Conte bis e in particolare proprio per la poltrona del Miur.

Lucia Azzolina possibile candidata, senza dimenticare gli attacchi dei precari

L’altro nome è quello di Lucia Azzolina, attualmente sottosegretario al MIUR, molto apprezzata all’interno del Movimento 5 Stelle e soprattutto conoscitrice dei problemi scolastici. Lucia Azzolina è laureata in filosofia e in giurisprudenza, specializzazione all’insegnamento di storia e filosofia, abilitazione all’insegnamento con gli studenti diversamente abili; insegnante di scuola secondaria superiore (Diritto). Lucia Azzolina, però, è stata al centro di vibranti e feroci polemiche in merito ai contenuti del Decreto Scuola e una buona fetta del precariato scolastico non vedrebbe certo di buon occhio la sua candidatura alla poltrona del Miur.