L’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, nuovamente al centro delle polemiche per un post pubblicato sui social contro il neo ministro della scuola, Lucia Azzolina. Il post contiene una frase sessista, con un evidente doppio senso che parla di ‘orali’ e di esami scolastici.
Salvini, post con frase sessista contro Lucia Azzolina
Non è la prima volta che il leader della Lega si lascia andare a commenti di questo tipo: come ricorda il quotidiano ‘Il Messaggero’, Salvini se la prese con l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, con una ‘bambola gonfiabile’, ma l’ex vicepremier se la prese anche con l’ex ministro Maria Elena Boschi. I commenti di stampo sessista hanno colpito, in passato, anche l’attrice comica Luciana Littizzetto e la ben nota comandante Carola Rackete.
Un post, quello di Matteo Salvini, che sta sollevando un’ondata di polemiche: in questi giorni, numerosi utenti si sono scagliati contro la neo ministra della scuola senza attendere nemmeno che l’esponente del Movimento 5 Stelle si insediasse nel nuovo ruolo di numero uno della scuola pubblica italiana.
Sì al dibattito moderato e costruttivo, no alle volgarità
Il passato è passato, la scuola non può che guardare al futuro, con la speranza che il cammino sin qui intrapreso possa finalmente portare alla luce, dopo diversi anni di oscurantismo: chi ha davvero a cuore il futuro della scuola, non può avere pregiudizi di carattere politico, deve saper aspettare l’operato del neo ministro prima di giudicare. Tanto più che le offese e le volgarità non hanno nulla a che vedere con il mondo della scuola, sono soprattutto all’antitesi rispetto all’educazione e alla moralità che vengono insegnati quotidianamente ai nostri ragazzi.
Sì a un dibattito moderato e costruttivo, no alle volgarità, per giunta accompagnate da frasi sessiste. La politica sta sprofondando nel baratro, la scuola ha un’altra dignità da difendere. E allora, buon lavoro, ministro Azzolina: se il suo operato produrrà i frutti sperati, tutto il personale scolastico non potrà far altro che ringraziarla e ricordarla per l’impegno profuso; se, viceversa, non dovesse andare così, saranno ben accette le critiche ma quelle costruttive, non quelle ‘sudicie’ perché con queste non si va da nessuna parte.