Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti
Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti

Il 2019 si è chiuso con un vero e proprio terremoto per la scuola pubblica italiana con le dimissioni di Lorenzo Fioramonti e la nomina a ministro della scuola di Lucia Azzolina.
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ne ha parlato in un’intervista rilasciata a ‘Orizzonte Scuola’, all’interno della quale si sottolinea la scelta di sdoppiare il Miur in due ministeri distinti, quello per la scuola e quello per la ricerca e l’università.

Sdoppiamento Miur ‘segnale forte’, ora bisogna intervenire

Pacifico parla di ‘segnale forte’, di una possibile svolta nel sistema scuola, università e ricerca ad una condizione, però: che si dia ascolto al pensiero di chi ogni giorno lavora nella scuola e delle persone che rappresentano il Paese.
Anief chiederà subito tre linee di intervento: gli organici, il reclutamento del personale e la formazione, la valorizzazione e la progressione di carriera del personale. Ci sono comunque da affrontare diversi temi importanti come la revisione totale dell’ultimo decreto scuola, della legge 107/2015 e della 240/2009.

Pacifico, ‘Conte faccia chiarezza’

Pacifico vuole che il Presidente del Consiglio Conte faccia chiarezza su cosa vuole mettere nel piatto del Def, ‘vogliamo capire se nella prossima legge di bilancio c’è la volontà di aiutare anche i Ministri a portare avanti delle trattative per tradurre in atti di indirizzo quegli aumenti contrattuali, che non possono essere più legati a mera propaganda. C’è bisogno di atti concreti e dunque di risorse economiche che vengono rese disponibili per il rinnovo contrattuale.’

Le questioni sostegno e vincolo quinquennale

Il presidente dell’Anief ha sottolineato come occorra adeguare l’organico di fatto all’organico di diritto, specialmente sui posti di sostegno. ‘Non è più possibile portare avanti le nostre scuole con il 15-20%, addirittura il 35% sul sostegno dei contratti a termine.’
Pcifico, infine, ha sottolineato come ‘gli attuali paletti dei vincoli quinquennali non tengono conto né del ciclo di studi né della necessaria coniugazione del diritto al lavoro e alla famiglia.’