Parlamento
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Il concorso è tra le prime urgenze che dovrà affrontare il neo ministro Lucia Azzolina. Con tutta probabilità ci sarà un ritardo tecnico in quanto si attende ancora la nomina ufficiale che avverrà subito dopo il giuramento. La data non è ancora stata fissata mentre in un articolo su Italia oggi viene spiegato che il Ministro potrebbe anche prescindere dal dialogo con i sindacati.

Italia oggi

Tutto è demandato al prossimo Consiglio dei Ministri. Questo in virtù dell’intesa siglata dal ministro uscente, Lorenzo Fioramonti e i sindacati della scuola il 17 dicembre scorso. Per far partire il concorso ordinario, tuttavia, non è strettamente necessario parlare con i sindacati.

Il neo Ministro potrebbe prescindere dal dialogo con le rappresentanze dei docenti in virtù di quanto già stabilito con Fioramonti. Questo è quanto spiega un articolo pubblicato da Italia oggi circa i tempi di insediamento della Azzolina.

Tempi stretti

I diplomati magistrali esclusi dal precedente concorso straordinario potranno partecipare a quello ordinario che attende soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Palpabile la delusione che emerge dai diversi commenti dei docenti nei vari gruppi Facebook; non è passato infatti l’emendamento per un concorso straordinario bis rivolto ai docenti che non avevano le due annualità al precedente concorso.

Ad ogni modo, partirà la caccia all’iscrizione al prossimo concorso ordinario per evitare di rimanere esclusi ancora una volta dalle possibilità di immissione in ruolo. Anche questa volta le opportunità non saranno per tutti in quanto i concorsi verranno banditi su base regionale. Il tempo stringe, poiché sarà necessario procedere entro i termini stabiliti all’epoca dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti.

Incognita governo

L’attenzione dei diplomati magistrali è rivolta adesso verso la verifica voluta dal presidente del Consiglio Conte per il prossimo 7 gennaio per appurare se la maggioranza è ancora solida. Sembrerebbero aumentare le possibilità che questo Governo “cada” e che si vada a nuove elezioni, circostanza – questa – particolarmente attesa dei diplomati magistrali in quanto, tra le opposizioni, vi sono diversi esponenti politici a favore di una sessione bis del concorso straordinario tanto reclamata dai docenti.