Nuovi concorsi scuola al rallentatore

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Al momento, nella scuola italiana, sono oltre 185mila i docenti con cattedre annuali e 40mila i supplenti temporanei. Con Quota 100, però, si prevede che nei prossimi dieci anni andrà in pensione il 50% del corpo insegnanti. Uscite che avrebbero dovuto essere colmate dai due concorsi, entrambi da 25mila nuove assunzioni ciascuno, di cui però al momento non c’è traccia.

Come si vede, la situazione del reclutamento scolastico ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza cattedre. Per la Cisl serve un piano Marshall per la scuola.

“Serve un Piano Marshall per la scuola. La rivisitazione di un modello di reclutamento strutturale è urgente”, ha dichiarato Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola. Gissi, insieme ai segretari di Flc Cgil e Uil Scuola, Francesco Sinopoli e Pino Turi, ha chiesto che il testo del concorso straordinario venga presentato alle organizzazioni sindacali per il confronto e per le eventuali modifiche. Ma al momento sembra improbabile che, il prossimo mese di settembre, possano esserci le nomine dei vincitori. Infine, da far partire è anche il concorso per gli insegnanti di religione, che è stato previsto – come i due concorsi ordinario e straordinario – dal decreto cosiddetto “Salva precari”, che però è ancora tutto da definire.

Il comunicato della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL Nazionale

Come era prevedibile, lo spacchettamento del MIUR con il decreto che dovrebbe essere approvato entro la fine della settimana e il successivo giuramento dei due nuovi ministri, ha rallentato la tabella di marcia concordata nell’accordo siglato dai sindacati di settore e il ministro Fioramonti il 19 dicembre scorso.

E’ necessario riprendere il confronto con celerità in quanto la tempistica degli incontri stabilita dall’accordo era volta ad assicurare l’avvio dei concorsi in tempo utile per garantire le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico.

Diversi sono i temi sul tavolo e tutti richiedono soluzioni in tempi brevi: innanzitutto l’articolazione del concorso straordinario, rispetto al quale chiediamo la pubblicazione della banca dati dei test, la definizione del punteggio riservato al servizio, la tempistica di svolgimento e le modalità di partecipazione.

Nei prossimi anni, per effetto dei pensionamenti, avremo un forte turn-over nel corpo docente, che deve rappresentare l’occasione per rinnovare la scuola e la didattica.

La professione insegnante in questi anni è stata mortificata dal precariato, dalla burocratizzazione del lavoro e dal succedersi di riforme sbagliate: oggi bisogna ripartire da un solido sistema di formazione e abilitazione accessibile senza ostacoli ai docenti con esperienza o di ruolo e aperto anche ai neo laureati, ricorrente con periodicità nel tempo e capace di fornire quel bagaglio di competenze didattiche innovative che permettono all’insegnante di non sentirsi un ripetitore dei saperi, ma un ricercatore che ogni giorno sperimenta con la didattica. Ci auguriamo che il governo sappia cogliere questa occasione e valorizzare il confronto con le forze sociali come elemento positivo al servizio del sistema di istruzione del Paese.

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