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L’avvocato Salvatore Braghini della CISL Scuola ci informa della condanna da parte del tribunale di Avezzano nei confronti del MIUR per abusiva reiterazione dei contratti a termine. Braghini ci ha trasmesso quanto sentenziato dal giudice del lavoro, dottor Antonio Stanislao Fiduccia. La sentenza impone al ministero dell’istruzione di risarcire nella misura di ben 10 mensilità una docente di religione esercitante presso una scuola di II grado marsicana.

La docente in questione è assistita dal precitato Salvatore Braghini e dal legale Renzo Lancia, anche questi appartenente a CISL Scuola. L’accusa nei confronti del MIUR riguardava l’abusiva reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi, censurata dall’accordo quadro sui contratti a termine, allegato alla direttiva 1999/70 CE.

MIUR condannato per abusiva reiterazione dei contratti a termine

La sentenza acquista un particolare rilievo, poiché resa nota a ridosso dell’ultima conversione in legge del decreto riguardante le misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico, con cui, fra l’altro, è previsto un concorso sanatoria nei confronti dei docenti di religione, riservante una quota non superiore al 50% dei posti di docenti che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio oltre allo scorrimento delle graduatorie per coloro che hanno superato il concorso del 2004, senza però ancora essere immessi in ruolo.

È bene precisare come i legali in questione avessero già ottenuto alcuni precedenti per il personale scolastico. Lancia e Braghini hanno sostenuto in giudizio che la particolarità del sistema di reclutamento dei docenti di religione, introdotto dalla legge 186/03, non giustifica che tale reclutamento avvenga in maniera tale da lasciare scoperti un numero rilevante di posti per un tempo potenzialmente indefinito, posti destinati a rimanere vacanti in quanto privi di un titolare, per l’intero anno scolastico. Posti che di conseguenza costituiscono organico di diritto.