Il V ciclo del TFA sostegno sta per partire in una situazione generale che si prospetta drammatica: quasi un docente di sostegno su due è precario. Il quotidiano ‘Repubblica’ ha riportato i dati inquietanti riguardanti il sostegno: ‘“Nel 2015/2016, la quota di insegnanti di sostegno a tempo determinato ammontava al 29%, due anni dopo saliva al 43% e quest’anno siamo a quota 48% (77.705 su 163.344, secondo i dati forniti dall’Ufficio statistica del Miur): quasi uno su due. Al Nord la situazione è ormai insostenibile. Con quasi 24 mila supplenti in servizio, la quota di precari sale addirittura al 62%. Piemonte, Lombardia e Toscana si va addirittura oltre. A Torino a dintorni, su cento insegnanti di sostegno 69 sono precari. E anche nelle regioni dell’Italia centrale siamo oltre la metà dell’intera pianta organica: il precariato è del 52%’.

Sostegno, Anief: ‘Non si ripetano gli errori di Bussetti con il V ciclo TFA sostegno’

Il sindacato Anief, a questo proposito, ha lanciato un appello ai ministri Azzolina e Gualtieri affinché non si ripetano gli errori commessi dall’ex ministro Marco Bussetti: in occasione del IV ciclo TFA sostegno, infatti, i posti messi al bando vennero assegnati non in base alle esigenze territoriali ma assecondando le richieste degli atenei universitari.
‘È bene che i ministri Azzolina e Gualtieri si muovano subito – ha dichiarato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – perché a dicembre il Miur di Fioramonti, invece di comunicare alle Università il numero dei posti disponibili sui quali attivare i corsi, ha chiesto agli atenei di indicare il numero massimo di studenti che potrebbero frequentare i corsi, facendo così intendere che siano anche stavolta gli atenei a decidere dove specializzare i docenti. Se così fosse, e se si dovesse sbagliare ancora il regolamento d’accesso e svolgimento dei corsi, Anief impugnerà il tutto, mentre gli altri sindacati stanno ancora a guardare.’

Anief: ‘Bisogna avere il coraggio di permettere a tutti di conseguire la specializzazione su sostegno’

‘Considerando poi l’eccezionale numero di cattedre libere – ha proseguito Pacifico – rimaniamo dell’idea che bisogna avere il coraggio di permettere a tutti di conseguire la specializzazione su sostegno, senza numero programmato, a partire proprio da quei precari che si sono ritrovati a fare i supplenti senza titolo. Contemporaneamente, riteniamo irresponsabile da parte del governo il voler affrontare la questione con provvedimenti di facciata, come l’ultimo inserito nella Legge di Bilancio 2020, con la quale, in presenza di oltre 60.000 posti vacanti, ci si è limitati a trasformare in organico di diritto appena un migliaio di cattedre, in base alle sentenze passate in giudicato, molte delle quali ottenute, peraltro, dai legali Anief. Tutto questo si aggiunge alla mancata assegnazione delle ore di sostegno settimanale sulla base delle indicazioni presenti nei Programmi educativi individualizzati, ignorando la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 25101, – ha concluso Pacifico – ha spiegato che non è possibile fare modifiche quando il Pei dello studente disabile è stato stabilito’.