Scuola, Lucia Azzolina risponde ai suoi detrattori: ‘C’è una cosa che non tollero’

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Il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha voluto rispondere a tutte le accuse mosse nei suoi confronti nei giorni scorsi a proposito del cosiddetto ‘caso della tesina copiata’. Il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha pubblicato un lungo messaggio. Ecco i passaggi più salienti.

Lucia Azzolina risponde ai suoi detrattori: ‘Vero accanimento nei miei confronti’

‘Voglio rispondere a tutte le bugie che sono state raccontate in questi giorni sulla mia cosiddetta ‘tesina’ – ha esordito Lucia Azzolina – E ve lo dico subito, parlare di plagio è semplicemente ridicolo. Chi ha voluto tirare fuori questa storia ha preso un granchio colossale. Mi dispiace perché ho visto solo una forma di vero accanimento nei miei confronti. E anche tanta superficialità e spregiudicatezza da parte di chi l’ha rilanciata e gonfiata senza verificare a danno della mia immagine. Ho aspettato a parlare in questi giorni, mi trovavo ad Auschwitz per il Viaggio della Memoria, non mi pareva il caso farlo da lì. Durante il viaggio, però, ho dovuto rispondere alle bugie di Matteo Salvini che sosteneva che io avessi copiato la mia tesi di laurea. Niente di più falso. Mi è costato fare quell’intervento domenica, perché avrei preferito dedicare tutte le attenzioni alle persone che avevo accanto. Il ministro della Lega l’anno scorso non si è presentato e credo che sia stata l’unica volta da quando esiste il Viaggio della Memoria.’

Lucia Azzolina: ‘Chi ha fatto la SSIS sa di cosa parlo’

‘A tirare fuori questa storia è stato un professore universitario – prosegue Lucia Azzolina – lo stesso che mi ha giudicato al concorso da dirigente scolastico e che poche ore dopo il mio esame orale ha pensato bene di pubblicare su Facebook il mio risultato e quello degli altri candidati. Credo in palese violazione della deontologia professionale. Non contento, ha raccontato alla stampa l’esito di quell’esame riportando una serie di falsità.
Quella non è una tesina di laurea, non è una tesi di dottorato, non è un’abilitazione ma non è nemmeno una tesina. E’ una relazione conclusiva del tirocinio fatto durante il corso. Faccio questa distinzione, chi ha fatto la SSIS sa di cosa parlo.’

‘Voglio essere giudicata solo per il mio lavoro’

‘Per me questo capitolo è chiuso, non porto rancore nè con chi ha sollevato il caso, né con chi lo ha superficialmente rilanciato. Anche perché ho intenzione di parlare d’altro, delle cose che ci sono da fare per la scuola. E sono già al lavoro. Mi aspetto delle scuse, so già che non arriveranno. Vado avanti fiera del mio percorso di studi e del fatto di essere una docente e una futura dirigente scolastica. Una cosa, però, non tollero: a causa di queste bugie sono stata definita un cattivo esempio per i ragazzi. E’ grave, è scorretto. Questo è l’aspetto che più mi ha addolorato. Perché sono un’insegnante e nulla è più prezioso per me degli studenti. Non accetto di essere additata come un cattivo esempio o peggio una bugiarda. Ho deciso di dedicare la mia vita alla scuola, continuerò a farlo e mi auguro che tutti abbiano capito come stanno le cose. Adesso giudicatemi per il mio lavoro, solo per quello.’

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