Forse i nostri lettori ricorderanno la vicenda della professoressa dell’istituto professionale ‘Einaudi’ di Lodi che subì un’aggressione lo scorso 2 maggio dalla madre di un’alunna 17enne. Ebbene, come riportato dal quotidiano ‘Il Giorno’, ieri si è tenuta la prima udienza del processo davanti al giudice di pace. All’imputata, Daniela Ramaioli, è stato contestato il reato di lesioni aggravate a incaricato di pubblico servizio, non riconoscendo di fatto il ruolo di pubblico ufficiale per l’insegnante.
La docente, tramite il proprio legale, ha chiesto di rivedere il capo d’imputazione, chiedendo che venga riconosciuto il ruolo di pubblico ufficiale. Il giudice Leonardo Pedone ha deciso di rinviare l’udienza al 21 maggio.

L’amarezza della docente: ‘Non si tratta così una professoressa’

Al termine della prima udienza, la professoressa Vittoria Bellini, 63 anni, ha dichiarato: ‘Si tratta di un passaggio molto importante, non si tratta così una professoressa, per nessun motivo. Soprattutto sapendo che la ragazza è stata seguita ed aiutata in tutto il suo percorso scolastico. La madre – ha aggiunto la docente – aveva poi detto ai giornali che si sarebbe scusata ma né io, né la scuola abbiamo mai ricevuto alcuna scusa da parte sua.’

L’imputata: ‘Da parte loro c’è muro totale, ho picchiato solo perché ero spaventata’

Il Ministero dell’Istruzione, tra l’altro, non si è costituito parte civile: l’imputata era presente in aula.
“Per la procura di Lodi noi docenti non siamo pubblici ufficiali. Sono molto dispiaciuta” – ha dichiarato l’insegnante. La professoressa venne aggredita con due schiaffi e il lancio di un porta penne dalla madre di un’alunna che, poi, sostenne di non essere informata della sospensione della figlia per 15 giorni. L’allora ministro Marco Bussetti, accompagnato dal provveditore Yuri Coppi, arrivò all’Einaudi, per parlare con l’insegnante.
“Mi pento di quanto è accaduto – ha dichiarato la madre della ragazza – Ho presentato personalmente e tramite il mio legale delle scuse alla professoressa, ma non è bastato. Da parte loro c’è muro totale. Ho picchiato, è vero, ma solo perché ero spaventata”.