Potrebbero arrivare, a breve, delle importanti novità in merito al cosiddetto bonus da 500 euro riconosciuto annualmente ai docenti di ruolo per la loro formazione e l’aggiornamento. Il neo ministro Azzolina, infatti, starebbe valutando l’ipotesi di accorciare la lista degli acquisti consentiti con la Carta del Docente.
Bonus 500 euro, possibili novità dal ministro Lucia Azzolina
Ci si chiede come mai un ministro che a così a cuore la formazione dei docenti della scuola pubblica italiana stia pensando di restringere la lista di tali opportunità. Ebbene, analizzando i dati della piattaforma Sofia, sarebbe emerso che soltanto 400mila docenti (su circa 700mila) si sarebbero registrati alla piattaforma utilizzata per l’incrocio tra domanda e offerta per la formazione dei docenti. Dunque, poco più della metà degli aventi diritto al bonus sarebbe interessato ad una spesa per un corso di formazione. Da qui è partita la riflessione: ci si chiede che senso avrebbe elargire ogni anno 500 euro a ciascun docente se poi viene meno lo scopo principale per il quale è stata istituita la Carta del docente.
Carta del Docente ‘ristretta’ ai soli corsi di formazione?
I dati parlano di un utilizzo del bonus più per i prodotti informatici, decisamente meno per i corsi di formazione. Come ben sottolineato da Professionisti Scuola Network, però, non è il caso di creare allarmismi e pensare immediatamente ad una cancellazione del bonus da 500 euro.
L’ipotesi più accreditata, al momento, sarebbe quella di un utilizzo del bonus per i soli corsi di formazione. Il Miur vorrebbe evitare un uso non appropriato della Carta del Docente da parte dei docenti, alcuni dei quali hanno ‘aggirato’ la lista dei beni autorizzati, acquistando materiali non presenti in tale lista.
Possibile erogazione in busta paga? Ipotesi meno accreditata
L’altra ipotesi, decisamente più lontana, è quella rappresentata dall’erogazione del bonus da 500 euro direttamente in busta paga: i sindacati spingono verso tale soluzione che permetterebbe un aumento di circa 18 euro netti al mese, oltre a quello riguardante il rinnovo contrattuale (si parla di 75 euro in media, cifra assolutamente irrisoria rispetto alle ben altre esigenze del personale scolastico).