Concorsi ordinari scuola infanzia, primaria e secondaria: Miur fornisce alcuni chiarimenti

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Chiarimenti in arrivo da parte del Ministero dell’Istruzione in merito ai concorsi ordinari scuola infanzia, primaria e secondaria i cui bandi sono attesi entro la fine di questo mese.

Risposta Miur su batterie test prove concorsuali

Per quanto riguarda il concorso straordinario scuola secondaria di primo e secondo grado, il Miur, dopo l’incontro con i sindacati, ha chiarito quanto segue:
‘In merito alla procedura straordinaria per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, su posto comune e di sostegno, si conferma in primo luogo l’intenzione di non procedere alla prepubblicazione dei quesiti oggetto della prova scritta.
Trattasi, infatti, di prova scritta selettiva volta ad accertare il possesso, da parte dei candidati, di specifiche competenze: ne consegue l’impossibilità, sia logica che giuridica, di utilizzare meccanismi tipici di una prova preselettiva, essendone totalmente differente la ratio.
La richiesta di prepubblicazione dei quesiti è stata pertanto accolta per le sole procedure ordinarie.’
Invece, per quanto concerne la prova preselettiva dei concorsi ordinari, il Miur ha confermato l’OK per la pubblicazione preventiva di una batteria di test.

Prova preselettiva sui concorsi o no?

In merito allo svolgimento o meno della prova preselettiva, una risposta si potrà avere solamente dopo la chiusura delle operazioni riguardanti la presentazione delle domande: qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura, il numero dei candidati sia superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso e, comunque, non inferiore a 250.

I sindacati avevano chiesto al Ministero dell’Istruzione di definire anche il voto minimo per il superamento dell’eventuale prova preselettiva per garantire omogeneità su tutto il territorio nazionale. L’Amministrazione centrale ha risposto di no, confermando che sarà ammesso alla prova scritta un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso nella singola regione per ciascuna procedura.
Verranno ammessi alla prova scritta anche i candidati che abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi all’esito della prova preselettiva. Ecco la risposta del Miur.

La risposta del Miur in merito al voto minimo per il superamento della prova preselettiva

‘In relazione alle procedure ordinarie, non si ritiene opportuno prevedere, ai fini dell’accesso alla prova scritta, un voto minimo per il superamento della prova preselettiva (punto 21).
Nella definizione della prova, sono stati applicati i criteri delineati dalla direttiva n. 3/2018 del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, riferibili a tutte le amministrazioni pubbliche.
La previsione contenuta nello schema di decreto relativo al concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, analogamente al DM 327/2019 per la scuola dell’infanzia e primaria, risponde
all’esigenza di non selezionare un numero di candidati troppo esiguo, rendendo così poco competitivo lo svolgimento successivo del concorso, né troppo ampio, tale da rendere eccessivamente complessa la gestione della procedura – soprattutto avendo riguardo all’altissimo numero di commissioni che si dovrebbero nominare e alla tempistica delle correzioni.
Le disposizioni in parola, pertanto, prevedono una “doppia soglia” ai fini dell’attivazione della prova preselettiva, ovvero un numero di candidati non inferiore a 250 e superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso.
D’altra parte, anche ipotizzando un punteggio minimo di superamento, questo non potrebbe fissarsi alla c.d. “sufficienza” (60/100) stante la previa pubblicazione dei quesiti che renderebbe tale soglia facilmente raggiungibile dalla maggior parte dei candidati e, di conseguenza, inutile la preselezione.
Neppure la previsione di una soglia minima si è sempre rivelata idonea a garantire un accesso più ampio alla prova scritta: vi sono stati casi, ad esempio nelle procedure TFA, in cui i candidati ammessi sono stati addirittura inferiori ai posti banditi.’

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