Un post, quello pubblicato dal Presidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, che non mancherà di suscitare polemiche. Il senatore leghista è intervenuto sul proprio profilo Facebook commentando la recente rottura tra Ministero dell’Istruzione e sindacati in merito alla questione reclutamento e abilitazioni. A questo proposito, Mario Pittoni scrive quanto segue.
Pittoni parla di sudditanza PD nei confronti del M5S
‘Sbaglia Camilla Sgambato, responsabile scuola del PD, a rivolgersi alle organizzazioni sindacali quando afferma che “soltanto un dialogo costruttivo potrà coniugare le esigenze di stabilizzazione dei precari con il merito”. La “sordità” è tutta della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, supportata – oltre che dai 5 Stelle – proprio dal Partito Democratico, corresponsabile del via libera al decreto Scuola non a caso ribattezzato “ammazza-precari”, a conferma della disponibilità del PD ad appiattirsi su qualsiasi scelta grillina, pur di non ridare la parola ai cittadini’.
Azzolina e la rottura con i sindacati: ‘Non ho litigato con nessuno’
Dunque, Mario Pittoni parla di un PD disposto ad ‘appiattirsi’ alle scelte del Movimento 5 Stelle pur di evitare che i cittadini possano esprimere il proprio parere elettorale. Del resto, nelle recenti interviste rilasciate dal
Ministro Lucia Azzolina al ‘Corriere della Sera’ e al quotidiano ‘La Stampa’, il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha dichiarato di essere
molto delusa dall’atteggiamento dei sindacati ma di non aver ‘litigato con nessuno’. Per il ministro, ‘avere prima le domande del quiz del
concorso‘ non è da prendere nemmeno in considerazione, ‘quella non è merce di scambio’, ha dichiarato la Azzolina a ‘La Stampa’.
Azzolina: ‘Sono stati loro a rompere, detto questo vado avanti’
Nonostante il decreto definito ‘ammazzaprecari’ da
Pittoni e la sudditanza, vera o presunta che sia, del
PD nei confronti del
M5S, la situazione resta ingarbugliata. ‘La mia porta è sempre aperta – ha ribadito Lucia Azzolina nell’intervista rilasciata a ‘La Stampa’ – Detto questo, vado avanti.
Sono stati loro a rompere, quando erano ancora al tavolo di trattativa. Da ministro devo avere una visione complessiva della
scuola, che comprende anche alunni e famiglie, non solo tarata sul corpo docente. La meritocrazia non può essere messa in secondo piano’.