Scuola, supplenze, congedo parentale e sospensione attività didattiche: orientamenti applicativi Aran
Scuola, supplenze, congedo parentale e sospensione attività didattiche: orientamenti applicativi Aran

In tema aumento stipendi per il personale della scuola, l’amministrazione pubblica sembra voler tirar giù la maschera, nonostante il clima quasi carnevalesco: il Governo sarebbe in grado di produrre un aumento medio per ogni dipendente statale non superiore ai 100 euro lordi. I dati arrivano dal Rapporto semestrale 2019 sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti presentato giovedì scorso, 13 febbraio, dall’Aran. Secondo tale rapporto, sarà possibile un adeguamento retributivo pari al 3,7 per cento, il che significa aumenti medi di circa 100 euro al mese per 13 mensilità.
L’Aran ha precisato che le risorse riguardano sia le “amministrazioni statali” che “non statali” e riguardano gli aumenti retributivi di tutti i lavoratori pubblici, in base al tasso futuro di inflazione (IPCA netto energetici) prevista dall’Istat per il triennio 2019-2021, del 3%.

Anief su aumenti stipendi personale scuola: ‘Attendiamo di capire cosa vogliono fare gli attuali sindacati firmatari del CCNL 2016/2018’

La replica del presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: ‘Mi aspetto di capire cosa vogliono fare gli attuali sindacati firmatari del CCNL 2016/2018 che ha assegnato aumenti miseri di 80 euro rispetto all’inflazione dopo dieci anni di blocco e rispetto a risorse ulteriori di 100 euro previste dall’attuale Governo. In questa tornata potremmo avere, quindi, aumenti superiori al 3,48% del 2018. Ma bastano? Evidentemente no, lo abbiamo sempre detto, servono altri 4 miliardi soltanto per il personale del comparto istruzione e ricerca; in questo modo avremo aumenti medi netti mensili di 240 euro”. Chiediamo al Governo di lavorarci.

Anief chiede aumenti medi netti di 240 euro al mese

‘Il Governo oltre a tagliare il cuneo fiscale, con il cosiddetto bonus Renzi da 80 euro netti esteso anche a lavoratori che guadagnano oltre i 35 mila euro, deve valorizzare il ruolo professionale del docente. Noi continuiamo a chiedere aumenti medi netti di 240 euro al mese – ha ribadito Pacifico – non è una cifra a caso, ma quella che servirebbe a superare finalmente l’inflazione e ad avvicinarsi alle retribuzioni di chi svolge la stessa professione, anche con impegni orari minori, in altri Paesi moderni. Vediamo gli altri sindacati cosa faranno, anche se in passato dopo un lungo blocco contrattuale hanno firmato per poco meno’.