Secondo l’opinione di tanti diplomati magistrali, non c’è volontà politica di appianare le disparità di trattamento subite dal ministero. C’è però da concordare su una cosa e cioè che se la scuola si è retta in tutti questi anni il merito è proprio dei tantissimi docenti precari che si sobbarcano trasferte onerose per lavorare ed accumulare punteggi utili in graduatoria. Dacia Maraini sul Corriere della Sera, prende le loro parti: “La mia idea? Che la scuola come istituzione effettivamente sia ridotta a pezzi. Ma esiste una rete di insegnanti preparati, dediti alla propria missione, che reggono sulle loro spalle la scuola…Vogliamo ringraziarli?”. Lo ribadisce il senatore Mario Pittoni in un post su Facebook a sostegno di questo concetto.
Ma ciò che non bisogna fare è alimentare polemiche e diffondere fake news nei diversi gruppi, come purtroppo molti docenti precari fanno. E’ di pochi giorni fa la pubblicazione di una notizia vecchia, inerente l’inserimento in Gae diplomati magistrali rumeni presa come spunto per dimostrare come si prosegua sul solco delle discriminazioni tra docenti in possesso dello stesso titolo.
Ciò che voglio dire, occupandomi da anni della problematica della precariato scolastico e del reclutamento dei docenti, considerato che la politica non ha né stima né pazienza nei confronti di questa categoria di lavoratori, è che sarebbe il caso di evitare di riprendere vecchie notizie e distorcerle a proprio uso e consumo. Facendo in questo modo si vanifica l’operato di quei pochi esponenti politici che ancora sostengono la causa dei docenti precari. Se non sono passati gli emendamenti proposti per risolvere la difficile situazione di diplomati magistrali la colpa va data a tutti i partiti.