Carmela Ella Bucalo su Facebook: ‘Fratelli contro’

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La deputata di Fratelli d’Italia Carmela Ella Bucalo si rammarica per il comportamento di alcuni docenti. In un post su Facebook scrive, in relazione alla vicenda di alcuni diplomati magistrali licenziati nel Veneto quanto sia sconvolgente questa notizia perché tutto è partito da ricorsi presentati da altri docenti. Una battaglia tutti contro tutti, situazione che fa tanto male al mondo della scuola e che” mi rende molto, ma molto triste!” scrive sul suo profilo fb.
La ‘guerra tra poveri’, a cui purtroppo qualche tempo fa avevo accennato, sembra sia scoppiata ed intanto i docenti interessati dalla sentenza del Consiglio di Stato, hanno dovuto rinunciare al tempo indeterminato.
‘Ho aspettato invano un commento del sig. ministro… Niente! Silenzio assordante!!!
Ancora una volta chi è sul ponte di comando, ha dimenticato l’esistenza di questi professionisti, di persone che giornalmente, mensilmente, annualmente, difendono e portano avanti il buon nome della scuola italiana.
Oltre a esprimere vicinanza e solidarietà a questi insegnanti, posso anticipare che, come Laboratorio Tematico Istruzione di Fratelli d’Italia, stiamo analizzando le carte, per far sì che nelle prossime settimane, prima in Commissione e poi in Aula, riusciremo a presentare qualche norma ad hoc.’

Categoria spaccata

Purtroppo i diplomati magistrali non sono mai riusciti a superare le divisioni che si sono venute a creare dopo la sentenza plenaria del Consiglio di Stato. Si assiste spesso a discussioni accese nei diversi gruppi tra chi ha beneficiato di provvedimenti cautelari e chi invece è rimasto escluso da una giusta stabilizzazione di cui la deputata si è fatta spesso portavoce in Parlamento. Non è un bene che si reagisca perciò a determinate notizie con affermazioni che risultano divisive, tali da depotenziare, se non vanificare il lavoro di quei pochi parlamentari che ancora si schierano convintamente dalla parte di tutti i diplomati magistrali perché il precariato scolastico è una piaga che ogni anno costa fior di miliardi di sanzioni da parte di Bruxelles. L’Italia è tuttora in regime di infrazione e questo impedisce di destinare nuove risorse per risolvere la situazione in modo universale è costituzionalmente accettabile.

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