Coronavirus, come e quando finirà l’epidemia? Il parere degli esperti

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Insieme al numero dei contagi, sale la preoccupazione degli italiani per l’emergenza coronavirus. La realtà dei fatti è che la situazione è seria e ci si interroga soprattutto su come e quando l’epidemia rallenterà e quando potremo tornare a vivere una vita ‘normale’, specialmente nelle zone ad alto rischio contagio.

Coronavirus, come e quando rallenterà l’epidemia in Italia?

Il quotidiano ‘Repubblica’ ha chiesto ad alcuni esperti quale sarà l’evolversi della situazione. Partendo dal presupposto che l’epidemia da coronavirus è stata scoperta in Italia quando il virus circolava già da tempo, ci troviamo nelle condizioni di dover ‘frenare un cavallo in piena corsa’. Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore della Sanità, ha affermato che si vede un certo rallentamento nella crescita dei contagi nelle zone rosse, tuttavia ci vorrà tempo.

Anche Alessandro Vespignani, docente alla Northeastern University di Boston, ritiene che ci troviamo ancora in una fase di diffusione esponenziale del virus.

Gli esperti: ‘Ci vuole tempo, almeno 2 mesi’

Vespignani ritiene che il virus resterà una presenza importante almeno per i prossimi 2-3 mesi. Poi l’epidemia entrerà in una fase calante e penseremo di esserne usciti. Ma sbaglieremo – secondo il fisico italiano di Boston – perché solamente quando una fetta importante della popolazione verrà contagiata avremo sviluppato la cosiddetta immunità di gregge. Solo allora potremo dire di essere riusciti ad arginare l’epidemia.

Secondo Pier Luigi Lopalco, professore di igiene all’Università di Pisa, il virus sta dilagando perché è sconosciuto al nostro sistema immunitario. L’unico modo per fermarlo, in questo momento, è quello di limitare i contatti sociali.

Chiusura delle scuole per due settimane non ha alcuna efficacia

I precedenti dimostrano che una chiusura delle scuole per due settimane non serve perché alla riapertura il virus riprende a diffondersi come prima: lo stop è efficace solo quando è di uno o due mesi. Gli esperti, però, sono concordi nell’affermare che ci vorrà una certa strategia e una buona dose di pazienza per quella che è stata definita ‘una partita a scacchi’.

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