A causa dell’epidemia da coronavirus, è stato firmato a Trento l’accordo tra Provincia e sindacati per la flessibilità lavorativa del personale del comparto scuola nelle istituzioni scolastiche e formative trentine. Come leggiamo dal Giornale trentino, che riassume una nota dell’accordo, il provvedimento si collega alla sospensione didattica prevista in tutte le scuole italiane fino alla data del 15 marzo volto ad arginare il contagio che sta martoriando l’Italia e il resto del mondo.
Trento, firmato l’accordo sulla flessibilità lavorativa a scuola
Parliamo ora dell’argomento della conciliazione di Scuola e Lavoro. I minori che rimangono a casa devono essere necessariamente accuditi. Un problema comprensibile se il bambino ha entrambi i genitori che lavorano. Ricordiamo come la sospensione delle attività didattiche è prevista fino al 15 marzo 2020. Si prospetta quindi che i dirigenti scolastici e formativi favoriscano i bisogni del personale scolastico non docente secondo quanto prevede il contratto lavorativo (permessi, ferie, ore di recupero, permessi non retribuiti, congedo parentale, aspettative personali e familiari non retributive, aspettativa non retribuita per i figli entro i 12 anni di età) alla possibilità di articolare l’orario lavorativo con un carico orario giornaliero minore fino al 15 marzo, a patto che siano garantite le consuete attività di servizio che devono essere rese all’utenza ed alla scuola.
Per il personale insegnante, assistente educatore e della formazione professionale, tale flessibilità sarà assicurata grazie al confronto e la condivisione con il personale e gli organi collegiali. L’accordo per la flessibilità non trascura, inoltre, l’argomento riguardante gli accessi alla scuola da parte del pubblico. Si è raccomandato ai diretti interessati di organizzare gli accessi tramite appuntamento. Nel caso di riunione degli organi collegiali, si prega, inoltre, di rispettare le norme per preservare lo stato igienico e di sicurezza come previsto dal decreto nazionale.