Personale ATA e attività didattiche sospese per Coronavirus, nuove indicazioni Miur. Con la nota del 10 marzo, il Ministero ha dato ulteriori indicazioni sui criteri da seguire per i contingenti minimi dei collaboratori scolastici e per evitare la presenza di unità superflue di personale a scuola.
ATA, contingenti minimi durante il Coronavirus
Non potendo svolgere lavoro agile a distanza, il Miur ha predisposto per i collaboratori scolastici i contingenti minimi in questo periodo di emergenza Coronavirus. Secondo i chiarimenti del Ministero, i criteri per attivare i contingenti minimi sono:
- verifica da parte del DS dell’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici;
- garantire la custodia e la sorveglianza generica sui locali scolastici;
- limitare il servizio alle prestazioni necessarie, non legate alla presenza di studenti;
- attivare i contingenti minimi stabiliti nella contrattazione di istituto, ai sensi della legge 12 giugno 1990, n. 146 (normativa sullo svolgimento dello sciopero nei servizi pubblici essenziali),
- contenere il più possibile gli spostamenti, anche per ragioni lavorative (DPCM del 9 marzo);
- predisporre turnazioni riguardanti lo svolgimento dell’attività, secondo il contingente minimo attivato, che tengano in considerazione le esigenze dei lavoratori legate a:
- condizioni di salute,
- cura dei figli a casa,
- pendolarismo con utilizzo dei mezzi pubblici.
- informare l’RSU su organizzazione, turnazioni e svolgimento dell’attività;
- informare il DSGA per la predisposizione delle variazioni necessarie al piano delle attività;
- stabilire come giustificare l’assenza dei collaboratori scolastici, che non svolgono i previsti turni: prima fruiscono delle ferie non godute dello scorso anno scolastico, e dopo si ricorre all’assenza non per causa del lavoratore, ossia “l’obbligazione divenuta temporaneamente impossibile”; in questo caso il lavoratore non deve giustificare o recuperare nulla.