La decisione del Governo di adottare delle misure particolarmente stringenti contro l’epidemia coronavirus sta scatenando una vera e propria guerra sui social e nei gruppi WhatsApp, dove molti utenti segnalano ‘assembramenti’ di persone, senza che queste osservino, cioè, il divieto di restare ad almeno un metro dal proprio ‘vicino’.
Coronavirus, ‘caccia all’untore’ sui social
Si sta scatenando una vera e propria ‘caccia all’untore‘ con foto ‘segnaletiche’ di chi sta trasgredendo le imposizioni governative.
Se da una parte c’è chi incita a segnalare tutto ciò che va contro le raccomandazioni incessanti che circolano in questi giorni, ovvero quelle di rimanere a casa o, comunque, di uscire solamente in caso di necessità, dall’altra c’è chi invita a mantenere la calma e a non istigare odio.
I giudizi di Cristina Parodi e Francesco Facchinetti
La nota giornalista Cristina Parodi è intervenuta al ‘Corriere’ in merito alla propria città, Bergamo, il cui sindaco è suo marito Giorgio Cori: ‘Vivo nella città più contagiata d’Italia, i negozi qui hanno chiuso prima che fosse vietato dappertutto, questa è una città fantasma e non riesco neanche a concepire di vedere assembramenti di persone, tanto meno di denunciarle. Ci rimarrei malissimo: non posso credere che alcuni non hanno capito in che condizioni ci troviamo. Preferirei che si diffondesse il senso civico, non la denuncia’.
Anche Francesco Facchinetti ha espresso la propria opinione in proposito al ‘Corriere della Sera’: ‘Se due settimane fa mi avessero chiesto di denunciare dei cretini che facevano la movida per strada, avrei pensato fosse caccia alle streghe, oggi no. Perché oggi è chiaro che due incoscienti possono scatenare un contagio a catena. Oggi, ben vengano tutte le misure drastiche’.
Il dibattito è aperto, anche e soprattutto in merito ai risvolti sociali che sta provocando questa terribile epidemia: che cosa sta succedendo? Dove finisce il senso civico e inizia l”odio’ verso il prossimo?