Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ in merito ai risultati che si stanno ottenendo con la chiusura delle scuole, o meglio, con la sospensione delle attività didattiche, in quanto, purtroppo, il personale Ata è tuttora costretto a svolgere il proprio servizio nei plessi scolastici.
Locatelli ha affermato che la scelta di chiudere scuole e università, causa di molte polemiche, sta funzionando. Si è trattato di una misura che, insieme ad altri provvedimenti, ha evitato di rendere ancora più critica l’emergenza.
Presidente CSS: ‘Non è da escludere proroga della sospensione delle attività didattiche’
Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha aggiunto che, qualora si rendesse necessario, si opterebbe per una proroga della sospensione didattica. Francia e Spagna stanno applicando le stesse strategie adottate dall’Italia e i risultati si stanno vedendo: ‘Non tutti hanno avuto tempestività e rigore nell’agire’, ha sottolineato Locatelli.
L’ipotesi di prolungare, dunque, potrebbe porsi anche perché i dati delle ex zone rosse di Lodi e Codogno parlano di riduzione netta dei casi. L’obiettivo è quello di rallentare la pandemia per riuscire a gestire l’emergenza con meno affanno: applicare misure stringenti dà la possibilità di contenere l’ondata e di risparmiare vite e risorse.
Locatelli: ‘I bambini non rischiano di sviluppare quadri gravi ma possono essere fonte di contagio’
‘I bambini sono fortunatamente protetti dal rischio di sviluppare quadri gravi – ha voluto precisare il presidente del CSS – Nessun paziente sotto i 30 anni è stato vittima di eventi fatali, voglio rassicurare i genitori.’
Occorre, comunque, sottolineare che anche i piccoli possono essere fonte di contagio per la famiglia e i nonni. Ed ecco perché si considera una misura razionale la chiusura delle aule. Anche per quanto riguarda il gioco, bisogna evitare che si ricreino condizioni a motivo delle quali si è deciso di chiudere le scuole.