Didattica a distanza, non mancano le problematiche. La situazione di emergenza nel nostro Paese, dovuta all’epidemia da coronavirus, ha costretto i docenti ad ‘improvvisare’ la didattica a distanza a motivo della sospensione delle attività didattiche, almeno fino al 3 aprile.
Didattica a distanza: cosa dice la normativa
Il contratto collettivo nazionale del lavoro, per gli insegnanti, non prevede il telelavoro. Le disposizioni contenute negli articoli 28 e 29 del vigente contratto di lavoro rivelano l’inesistenza di obblighi prestazionali sostitutivi in capo ai docenti, da osservare in via telematica, per quanto riguarda sia le attività di insegnamento che le attività funzionali.
Nonostante tutto, come fa notare ‘Italia Oggi’, alcuni dirigenti scolastici stanno emanando circolari interne contenenti ‘pretese antigiuridiche in riferimento ad inesistenti obblighi di firma del registro elettronico.’
Emergenza coronavirus e didattica a distanza: le problematiche per i docenti
Oltre a ciò si segnalano imposizioni riguardanti il rispetto dell’orario di lavoro: dell’aspetto riguardante l’osservanza dell’orario di lavoro, abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo.
Le problematiche che devono affrontare i docenti sono diverse: tra queste l’utilizzo di mezzi informatici con costi a carico degli insegnanti, come il collegamento ad internet, specialmente se si utilizza lo smartphone come mezzo di comunicazione.
Tra l’altro è opportuno ricordare che i fondi della carta del docente non possono essere utilizzati per l’acquisto di smartphone e per coprire i costi della connessione a Internet. Malgrado tutto ciò, i docenti stanno, comunque, cercando di assolvere il loro compito riguardante la didattica a distanza.
Spiace constatare, purtroppo, che, in diversi casi, anziché essere agevolati dal dirigente scolastico, vengono ‘pressati’ con richieste inopportune che finiscono per complicare questa situazione di emergenza.