Chiusura scuole, didattica a distanza e valutazione: mille incognite per i docenti

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L’emergenza coronavirus e l’incognita riapertura delle scuole. Il personale scolastico si interroga su quello che sarà lo scenario delle prossime settimane, tra numeri di contagi e di vittime, purtroppo, in crescendo, giorno dopo giorno e annunci di ulteriori misure restrittive.

Riapertura delle scuole, c’è anche l’ipotesi estrema

Secondo quanto riportato oggi da ‘Il Corriere della sera‘, si parla di possibile riapertura delle scuole non prima del 3 maggio (l’ipotesi dopo Pasqua sembra ormai da escludere), mentre Corrado Zunino su ‘Repubblica’ parla di possibile rientro tra il 4 e il 15 maggio, senza escludere nemmeno, però, l’ipotesi estrema, ovvero quella della mancata riapertura delle scuole per l’anno scolastico in corso.

Il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ieri ha ribadito come non siano previsti allungamenti dell’anno scolastico. Intanto, però, non mancano le problematiche in relazione alla didattica a distanza e alla valutazione degli studenti.

Didattica a distanza, a che punto siamo?

Lunedì prossimo la task force del Miur concluderà il monitoraggio sulla didattica a distanza ma i dati riportati da ‘Repubblica’ non sono certamente incoraggianti: si parla di un 25 per cento degli studenti che non è raggiunto da alcuna lezione, soprattutto al Sud. Il Miur finanzierà le scuole per l’acquisto di migliaia di device elettronici, come confermato ieri a SkyTG24 dal Ministro Azzolina.

Per quanto riguarda la valutazione, i docenti sono sempre più confusi: da una parte il Ministro esclude il ‘6 politico’, dall’altra risulta quanto mai difficile immaginare di dare debiti agli studenti o bocciarli in quanto è molto alto il rischio dei ricorsi.

Valutazione nella didattica a distanza, quante problematiche

Se da una parte i docenti sono chiamati ad una valutazione ‘seria’ dello studente in base al suo approccio con la didattica a distanza, dall’altra si scontra con le difficoltà annesse e connesse. Da una conferenza tenuta da 500 docenti sul tema valutazione, è emersa la necessità di trovare nuove forme di valutazione in quanto interrogare a ‘distanza’ è difficile, per ovvie ragioni.

Per la scuola dell’obbligo si sta pensando a un ‘diario di bordo’ dove segnare i progressi dello studente nella puntualità, nella partecipazione e nella capacità di adattarsi a questa nuova realtà. Per le scuole superiori, invece, il compito è decisamente più arduo. Marco Ferrari, vicepreside al Malpighi’ di Bologna ha avanzato l’ipotesi di far fare elaborati scritti, dialoghi orali, test e video, con i voti in pagella che saranno la sintesi di questo percorso.

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