Dovrebbe diventare disponibile ai primi giorni del mese di maggio la speciale applicazione per gli smartphone che servirà per tracciare i nostri spostamenti nella fase 2 coronavirus. Occorre subito specificare che l’installazione dell’applicazione sarà facoltativa, non ci sarà, quindi, alcun obbligo di scaricarla e, in ogni caso, verrà garantita la privacy di ciascun cittadino.
Fase 2 coronavirus, a maggio l’applicazione per gli smartphone
Una volta che l’applicazione sarà installata, questa genererà un codice identificativo che non avrà alcuna relazione con la nostra identità: sfruttando il bluetooth, tale codice produrrà un registro cifrato delle prossimità avvenute con altri smartphone.
Tale registro non potrà essere consultabile e, in ogni caso, sarebbe indecifrabile visto che sarà composto da sequenze alfanumeriche. Chi dovesse risultare positivo al Covid-19, riceverà il messaggio di allerta dal personale medico dopo il test. L’interessato potrà inviare un’allerta a tutti coloro che potrebbero essere in pericolo: il soggetto, comunque, non potrà sapere chi sono e quanti sono. L’allerta per i potenziali contagiati arriverà a coloro che, secondo determinati parametri stabiliti dagli esperti della sanità, sarebbero stati a contatto con la persona risultata positiva.
Saranno sempre gli esperti della sanità a indicare cosa dovranno fare i possibili contagiati. Su quest’ultimo punto, ovvero il fatto di avvertire o meno i potenziali contagiati, si dovrà ancora discutere. Tutti d’accordo, invece, sulla volontarietà dell’installazione dell’applicazione: sarebbe complicato costringere tutti i cittadini a farlo, oltre al fatto che basterebbe spegnere il bluetooth per rendere impossibili i rilevamenti.
Per ora non è previsto l’uso del gps che, comunque, si riterrebbe utile qualora fosse impiegato per avvertire quando si sta entrando in un esercizio commerciale dove si sono trovati soggetti positivi. In questo caso, però, subentrerebbe la questione della privacy.