Il rientro a scuola potrebbe avvenire solo dopo l’estate, con l’avvio del nuovo anno scolastico. Gli scienziati propendono per non rientrare adesso, e anche il sottosegretario al Miur De Cristofaro ha lasciato intendere che questa è una delle ipotesi maggiormente quotate. Ma anche a settembre, il rientro difficilmente si potrebbe definire ‘normale’. Il Ministero dell’Istruzione è consapevole di trovarsi davanti un problema enorme.
Scuola, rientro a settembre? Non è detto che sia normale
Il rientro a scuola, che sia a maggio o a settembre col nuovo anno scolastico, non potrà essere “normale” fino a quando non ci sarà il vaccino o una cura efficace per il Covid-19. Le motivazioni sono facilmente intuibili.
- dopo l’estate potrebbero esserci nuovi focolai, con possibili chiusure in alcune aree;
- gli edifici scolastici italiani non sembrano in condizioni di garantire il rispetto delle misure precauzionali richieste dalla fase 2;
- i giovani che contraggono il virus, spesso sono asintomatici;
- la gestione delle numerose presenze di ragazzi sui mezzi pubblici è troppo difficile;
- l’assembramento in entrata ed uscita, e pure nei corridoi, è quasi inevitabile;
- abbiamo troppe classi pollaio;
- lo spazio medio per allievo in ogni classe, è in ogni caso insufficiente;
- il recupero di quanto perso finora, richiederebbe tutti i docenti in classe al primo settembre, ma le assunzioni potrebbero slittare.
La soluzione?
La soluzione ideale per la riapertura della scuola è difficile da trovare. Forse non è nemmeno pensabile che sia uguale per tutti i casi e tutte le regioni. Forme di turnazione, riorganizzazione del monte ore e dei quadri orari, estensione al pomeriggio delle lezioni, didattica a distanza: un mix di idee ancora da definire. Il ministro Azzolina ha proposto di ridurre il numero di alunni per classe, ma non sarebbe sufficiente.