La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina non sente ragioni sui concorsi scuola: procede dritta come un treno, anche se osteggiata. Repubblica.it scrive che ieri ha inviato i bandi ai sindacati tramite PEC, che non hanno abbatto apprezzato questo suo atteggiamento ‘dittatoriale’.
Il piano di Lucia Azzolina per i concorsi scuola 2020
Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, i concorsi scuola predisposti da Lucia Azzolina prevedono 48.500 mila posti in ruolo per circa 240 mila candidati in tutta Italia.
- Concorso ordinario: 24 mila posti per tutti i cicli scolastici con domande di partecipazione da presentare dal 15 giugno al 31 luglio econ prove a inizio ottobre. La pre-selettiva sarà un test a crocette, con computer installati in sedi regionali (ipotesi che non si riesce ad immaginare al momento).
- Concorso straordinario per le secondaria e procedura abilitante: 24.500 mila posti a ruolo, con invio delle domande dal 28 maggio al 3 luglio e possibile svolgimento ad agosto.
La ministra Azzolina ha spiegato che a settembre i vincitori dei concorsi scuola non saranno in cattedra, ma assicura che preparerà una procedura che permetterà l’assunzione retrodatata, per cui verranno pagati da settembre.
- Concorso straordinario abilitante: assunzione nella scuola secondaria statale per l’a.s. 2020/21. I vincitori andranno subito in cattedra e saranno ammessi a sostenere un anno di prova da superare con il punteggio minimo (i 7/10) per avere la conferma del ruolo. Previsto il vincolo quinquennale.
Il piano è realistico?
Considerata l’emergenza in corso, il piano per i concorsi scuola attuato dal Ministro dell’Istruzione al momento sembra poco attuabile.  Nelle due procedure si stima la presenza di migliaia di candidati, da 180.000 e 240.000. I sindacati sono sul piede di guerra. Il commento di Maddalena Gissi: “Il concorso arriva fuori tempo massimo, per il reclutamento servono misure straordinarie. Se la ministra persegue questo percorso, a settembre ci sarà un numero spropositato di supplenti.”
La ministra Azzolina si difende affermando che cambiare le regole adesso significherebbe non avere nuovi docenti di ruolo per il prossimo anno scolastico. Intanto, la ministra ha riconvocato i sindacati per lunedì 20 aprile.