Tornare a scuola con mascherine e distanziamento tra alunni è una soluzione da valutare? Secondo molti non è una strada praticabile. La task Force del Miur, con a capo Patrizio Bianchi, si sta mettendo a lavoro, ma non si è ancora sbilanciata. Ad ogni modo, una delle ipotesi di cui si parla molto è quella di un mix tra studenti in classe e studenti a casa con la DAD per mantenere la distanza. Un’altra è il rientro con le mascherine.
Mascherine e distanza per il rientro a scuola
Mascherine e distanziamento per il rientro a scuola, non sono le soluzioni ideali. Ne è convinto Salvatore Giuliano, ex sottosegretario all’Istruzione. Nel commentare questa ipotesi lui si definisce contrario al rientro prima che le condizioni sanitarie lo consentano. “I turni non rispondono all’interesse della scuola e nemmeno ai dettami della sicurezza. Non riesco a intravederne i punti di vantaggio di un’operazione del genere. Non so se è logico pensare che muoverne metà degli alunni sia meno pericoloso che spostarli tutti. Dobbiamo considerare gli aspetti logistici dell’organizzazione dell’attività scolastica: non c’è lo spazio per distanziare gli alunni; i mezzi di trasporto dopo un certo orario non ci sono in alcune aree del Paese“.
Ritorno a scuola solo in sicurezza
Ma Giuliano non è l’unico a ritenere che si debba tornare a scuola solo in condizione di sicurezza. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, afferma che se i bambini tornano a scuola i morti aumentano perché è difficile far indossare loro le mascherine. Lena Gissi, segretaria nazionale della Cisl Scuola, ha fatto presente il problema della sanificazione e della condivisione degli spazi comuni, come le palestre, i giardini e corridoi. “E poi pensiamo agli scuolabus sempre sovraffollati“. Francesco Sinopoli non è meno asciutto, ma propone come soluzione l’aumento dell’organico.