Il premier Conte ha scritto un lungo messaggio su Facebook in cui anticipa i contorni del piano del Governo per la fase 2 dell’emergenza da Covid-19. Inizia col dire che il Governo in queste ore lavora alla gestione della ‘fase due’, quella della convivenza con il virus. Poi ammette di essere consapevole che tanti cittadini sono stanchi e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Lo stesso vale per le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Cosa si farà, dunque, dopo il 3 maggio?
Conte: no a decisioni irresponsabili
Emergenza Coronavirus, fase 2: cosa succederà dopo il 3 maggio? “Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina. Questo Governo ha messo al primo posto la tutela della salute dei cittadini, ma certo non è affatto insensibile all’obiettivo di preservare l’efficienza del sistema produttivo. Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme. In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni.” scrive Giuseppe Conte.
Il piano del Governo dopo il 3 maggio
Il Presidente del Consiglio Conte parla di ‘un piano ben strutturato e articolato” per la fase 2 da Covid-19, “che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico”. E chiarisce che dovrà essere un programma nazionale, che tenga conto delle peculiarità territoriali. “Perché le caratteristiche e le modalità del trasporto in Basilicata non solo le stesse che in Lombardia. Come pure la recettività delle strutture ospedaliere cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagiati e dei pazienti di Covid-19.”
È fin troppo facile dire ‘apriamo tutto’, dice Conte, “ma i buoni propositi vanno tradotti nella realtà, nella realtà del nostro Paese, tenendo conto di tutte le nostre potenzialità, ma anche dei limiti attuali che ben conosciamo”. Infine conclude dicendo che entro questa settimana confida di comunicare questo piano e di illustrare i dettagli di questo articolato programma ai cittadini. “Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio.”