Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha da poco terminato la sua informativa al Senato in merito all’attuale situazione riguardante l’emergenza coronavirus nel nostro Paese.
Il premier ha confermato la necessità di un diretto coinvolgimento del Parlamento nella delicatissima questione e di come vadano rafforzati i sistemi di prevenzione, primo fra tutti il tampone, considerato come l’unico strumento in grado di identificare il virus.
Premier Conte: ‘Utilizzo app Immuni sarà su base volontaria’
Per quanto riguarda la nuova applicazione per gli smartphone (denominata ‘Immuni’) che verrà introdotta durante la fase 2 dell’epidemia, Giuseppe Conte ha confermato che l’utilizzo sarà su base volontaria e che non ci saranno limitazioni per coloro che decideranno di adoperarla. Nelle ultime ore, a questo proposito, si erano scatenate le polemiche in merito alla ‘volontarietà ’ o meno nell’uso dell’applicazione.
A questo proposito, il Presidente del Consiglio ha sottolineato come non vi sarà alcuna limitazione di movimento per chi non scaricherà  l’app Immuni.
Mascherine, gli italiani dovranno continuare ad usarle sino a quando non sarà disponibile una terapia o un vaccino
In merito all’uso delle mascherine, Conte ha confermato come gli italiani dovranno continuare a rispettare le misure riguardanti il distanziamento sociale oltre all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale sino a quando non sarà disponibile una terapia o un vaccino contro il coronavirus.
Conte: ‘Aperture omogenee su base nazionale’
Per quanto riguarda l’aspetto economico, Conte ha sottolineato l’esigenza di dover ripartire anche se l’Italia necessita di un piano articolato. In merito al programma di riapertura, il premier ha parlato di aperture omogenee su base nazionale: quindi, la ripartenza dovrebbe essere per tutti, allo stesso momento.
Il capo del governo ha parlato, inoltre, di interventi economici che dovranno essere più incisivi al fine di non creare povertà : si parla di uno scostamento di bilancio pari a 50 miliardi di euro con un intervento globale che non sarà inferiore ai 75 miliardi, se consideriamo i precedenti 25 miliardi stanziati.