‘Non vogliamo morire precari’: i docenti della scuola d’infanzia e della scuola primaria reclamano la stabilizzazione

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa inviatoci dal gruppo Facebook ‘Stabilizzazione dei docenti precari dell’infanzia e della primaria’.

Non vogliamo morire precari: i docenti della scuola d’infanzia e della scuola primaria reclamano la stabilizzazione

L’art. 32 della Costituzione il comma 2 recita che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Tutti noi docenti ci chiediamo come mai la Ministra si prende la responsabilità di bandire ed espletare concorsi senza pensare al fatto che potrebbe violarne il principio di beneficialità, che impone la ricerca di assicurare la salute ed il benessere della persona ed il principio di non-maleficità, che esige di non recarne danno.
Ha senso bandire concorsi in “sine die” se il nuovo anno scolastico è ormai alle porte?
Siamo in piena pandemia e gli esperti dicono che nei prossimi mesi non bisogna abbassare la guardia, mantenendo le distanze sociali ed evitando assembramenti.
Riguardo al precariato, ecco cosa diceva qualche anno fa durante la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle l’attuale Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: “Io vorrei capire quale imprenditore forma il suo personale per 36 mesi e lo forma anche bene,poi dopo, anche quando ha bisogno di quel personale lo licenzia, ne prende un altro e lo riforma daccapo.
Ditemi se ha senso, in barba al concetto di continuità didattica”.
Questo è quello che sosteneva la nostra cara Ministra, peccato che oggi la pensi in maniera letteralmente opposta. Se i “precari” un tempo erano visti da costei come una risorsa, un bene inestimabile da preservare e custodire con cura, oggi veniamo considerati dalla stessa, degli incapaci immeritevoli di fare un lavoro che svolgiamo di fatto ormai da anni con grande dignità e dedizione, solo perché reclamiamo il nostro diritto alla stabilizzazione, colpevoli di non avere il merito di aver superato un concorso super selettivo, creato ad hoc dallo Stato per eliminare il maggior numero di persone possibili.
Cara Ministra, tutto questo avrebbe avuto un senso solo se non avessimo mai messo piede in una Scuola per insegnare, invece quando si tratta di sfruttarci anni e anni per sostenere le redini della Scuola Pubblica veniamo considerati idonei a esercitare la professione, viceversa, quando avanziamo il nostro diritto ad essere stabilizzati dopo 36 mesi di servizio come sancisce la Sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea emessa nel 1999, tirate fuori dal cilindro la storia ormai trita e ritrita della “meritocrazia “, che di fatto serve a Voi come alibi per giustificare il vostro modus operandi, che nasconde dietro ben altri interessi. Volete sapere quali? un docente costa meno al Governo da precario, è tutta una questione di soldi, questa è l’amara realtà.
È sempre bene ricordare che una volta assunto l’insegnante, deve sostenere l’anno di prova, durante questo anno di formazione viene esaminato da un team di esperti che valutano alla fine del percorso se il docente sia sia idoneo o meno a svolgere tale professione.
Alla signora Azzolina forse le sfugge il fatto che viviamo in un paese democratico, lei preferisce imporsi e rifiuta di avere qualsiasi tipo di confronto con:
1) i sindacati
2) gli esponenti di maggioranza
3) gli esponenti di minoranza
Accusa tutti di compiere atti di strumentalizzazione, ancora più grave è stato quello di aver volutamente ignorato il parere consultivo del CSPI. Organo predisposto a dare pareri nel rispetto legislativo, il quale ha deliberato che data la situazione epidemiologica in cui versa il nostro Paese sarebbe opportuno nei prossimi mesi non espletare concorsi e pensare, data l’eccezionalità della situazione, a procedure d’assunzioni che tengano conto dei soli titoli e servizio, essendo al momento l’unica soluzione praticabile e di buon senso.
TUTTI I DOCENTI PRECARI DI INFANZIA E PRIMARIA CHIEDONO:
1) impedire alla Ministra Azzolina l’emanazione dei bandi dei concorsi e tutelare la salute dei docenti evitando di esporli alla possibilità di contrarre il coronavirus durante l’espletazione delle prove concorsuali per via degli assembramenti che si andrebbero a creare qualora si richiudessero migliaia di persone in un unico ambiente;
2)stabilizzare i docenti precari sfruttati come supplenti da anni;
3)assunzione da graduatorie d’istituto per tutti i docenti che ad oggi non hanno maturato le tre annualità di servizio, una volta acquisiti potranno in futuro accedere al ruolo attraverso questo canale
4)stabilizzare i docenti della scuola paritaria con le tre annualità di servizio
Nessuno deve rimanere indietro, tutti i docenti precari prima o poi devono avere la possibilità di essere stabilizzati.
Si prospetta un ritorno del virus in autunno, secondo gli esperti del Comitato Scientifico Nazionale bisogna imparare a convivere con questa nuova realtà, nulla sarà più come prima, bisognerà imparare a mantenere le distanze sociali fino a quando non ci sarà un vaccino, il quale vedrà la luce non prima di un anno.
Con urgenza chiediamo la tutela dei diritti su menzionati e quindi, un veloce intervento affinché non venga violata la dignità di noi docenti precari e messa in pericolo la nostra salute.
L’unica soluzione è quella che sindacati, esponenti di maggioranza e di opposizione e il CSPI suggeriscono ormai da tempo ossia l’assunzione per titoli e servizio.
Strada già intrapresa in maniera egregia in Trentino con l’emanazione di un concorso straordinario per soli titoli e servizio per tutti i docenti precari di ogni ordine e grado con 36 mesi di servizio. Esistono due Italie?
Cara Ministra, noi non vogliamo morire precari!
Rachele Campeotto amministratrice del gruppo facebook “Stabilizzazione dei docenti precari d’infanzia e della primaria”

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