Coronavirus, calendario fase 2: ecco il piano del governo Conte per le riaperture dal 4 maggio

Fase 2 coronavirus, ci siamo. La maggior parte degli esercizi dovrebbe riaprire il prossimo 4 maggio, ma non tutti potranno tornare subito a svolgere la loro attività. Parrucchieri e centri estetici avranno regole più stringenti. E bar e ristoranti avranno per i primi mesi un numero ridotto di posti a sedere.

Il governo Conte, come riporta il ‘Corriere della Sera’, mostrerà cautela nei confronti di bar e ristoranti, tenuto conto del ‘maggior impatto’ nel ‘rischio di innescare nuove epidemie da coronavirus’.

Cominciamo subito col dire che saranno allentati i divieti riguardanti lo spostamento, anche se sarà ancora necessaria l’autocertificazione.

Gli spostamenti dal 4 maggio, fase 2 coronavirus

Dal 4 maggio saranno consentiti i trasferimenti tra Comuni della stessa regione, mentre non sarà ancora permesso, se non per casi urgenti o motivi di lavoro, spostarsi da regione a regione. Ancora non è stato deciso quando si potrà andare nelle seconde case.

Abbigliamento e calzature

Dal 4 maggio, inoltre, si vorrebbe far ripartire il commercio anche se ci sono molte difficoltà, per quanto riguarda la sicurezza, nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. Le difficoltà maggiori riguardano la sanificazione degli abiti, che imporrà nuovi strumenti, oltre al problema del distanziamento dei clienti. I centri commerciali e i mercati rionali, per ora, resteranno chiusi.

Centri estetici e parrucchieri

Altro settore di grande interesse, soprattutto per il ‘gentil sesso’, è quello dei centri di estetica e dei parrucchieri. Dovranno essere osservate delle norme rigide, come il rapporto 1:1 tra chi lavora e la clientela e la pulizia e la sterilizzazione degli strumenti. Difficile la riapertura dal 4 maggio, si sta valutando uno spostamento all’11 maggio per il via libera.

Ristoranti e bar, quando?

Dicevamo all’inizio dei bar e dei ristoranti: qui le misure si fanno ancor più rigide. Ampio distanziamento (almeno due metri tra i tavoli) e, in ogni caso, un dimezzamento della capienza per evitare ogni rischio di contatto. Anche in questo caso, difficile pensare ad un’imminente riapertura: si parla dell’11 o del 18 maggio, eccezion fatta (forse) per l’asporto.