Il comitato tecnico scientifico della Protezione Civile ha consegnato al governo un documento per aiutare l’esecutivo nelle sue decisioni per le riaperture nella fase 2 coronavirus. Il comitato ha stilato una tabella, riportata nel numero odierno di ‘Repubblica’, nella quale ha inserito le varie attività oltre alla circolazione dei mezzi di trasporto.
Fase 2 coronavirus, i diversi scenari prospettati dalla Protezione Civile nelle varie riaperture
Partiamo dal caso limite, ovvero del ‘tutto aperto’. Considerando che la suscettibilità al virus è differente per ogni fascia di età , i tecnici hanno calcolato un picco di ben 151mila persone in terapia intensiva l’8 di giugno. Se restassero chiuse solo tutte le scuole, la situazione migliorerebbe sensibilmente ma lo scenario sarebbe comunque disastroso: picco di terapia intensiva l’8 di agosto con 110mila casi.
Nel caso in cui, invece, si chiudesse tutto e si riaprissero le scuole (con il 10 per cento dei mezzi pubblici attivi), assisteremmo, comunque, ad un picco di 7600 persone in terapia intensiva. Se il problema della chiusura delle scuole con i genitori che lavorano rappresenta una questione particolarmente dibattuta, riaprire le scuole significherebbe pagare un prezzo troppo alto.
Invece, secondo lo scenario che si avvicina di più alle misure prese dal governo per queste due settimane di inizio fase 2 coronavirus, che prevede naturalmente la chiusura delle scuole, l’epidemia si manterrebbe sotto la soglia di sicurezza dell’1, ovvero allo 0,69%. Fino alla fine dell’anno si ipotizzano solamente 411 casi in terapia intensiva con un picco di 144.
Si prevede che l’apertura di negozi, bar e ristoranti non dovrebbero alzare di molto questa soglia ma il comitato ha preso solo in considerazione i lavoratori che prestano servizio in tali attività , non il gran numero di persone che, poi, andrebbero a frequentare i locali in qualità di clienti.