Concorso straordinario, Azzolina nella bufera: l’ira dei docenti esclusi ricordando un’intervista

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I bandi di concorso (ordinari e straordinario) sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, ma non mancano le polemiche e le contestazioni da parte di diverse categorie di docenti, soprattutto per quello straordinario riservato ai precari ‘storici’, coloro cioé che hanno alle loro spalle almeno 3 anni di servizio, un concorso che mette in palio circa 24mila posti con assunzione a partire da settembre.
Il fronte di opposizione nei confronti delle scelte del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina è decisamente ampio.

Concorso straordinario, polemiche su procedura ed esclusioni

I docenti che possiedono i requisiti per partecipare a questo concorso sono circa 77mila: dei tre anni di servizio, almeno uno deve essere specifico sulla classe di concorso per la quale concorrono. I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per le sorti della procedura concorsuale: il Parlamento, infatti, potrebbe ancora ridefinire tempi e modalità di partecipazione al concorso straordinario.
Il ministro Azzolina deve fare i conti anche e soprattutto con la delusione di quei docenti precari rimasti esclusi dalla procedura e che sono a pronti a dare battaglia, come quei docenti che hanno maturato i tre anni di servizio sul sostegno, senza il possesso del titolo specifico.

L’intervista del ministro Azzolina del 6 settembre scorso

Proprio in merito alla questione degli insegnanti di sostegno, al ministro Azzolina viene rinfacciata un’intervista rilasciata a Radio Cusano il 6 settembre scorso, solo qualche mese prima di accettare l’incarico di ministro (10 gennaio 2020). Un’intervista che riguardava anche i docenti che frequentano il tirocinio formativo per diventare insegnanti di sostegno.

‘Se un docente affronta una selezione e fa un corso che dura un anno – disse il ministro – non si capisce perché poi bisogna fargli fare altro per passare di ruolo. È come se fosse un concorso a tutti gli effetti, in cui si superano degli esami, una selezione all’ingresso, la selezione in itinere e la selezione in uscita.
Penso che abbiano tutto il diritto di essere stabilizzati al più presto non soltanto perché è un loro diritto ma perché gli studenti, a maggior ragione se disabili, hanno bisogno di una figura di riferimento. Cambiare insegnanti di sostegno è destabilizzante’.

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