Ne ha parlato il premier Giuseppe Conte, ieri, durante il proprio intervento alla Camera e al Senato: il Presidente del Consiglio, illustrando la fase 2 coronavirus, ha menzionato anche la riapertura delle scuole per l’infanzia della fascia età dai neonati fino a sei anni, il tutto all’insegna della massima prudenza. Il mondo della scuola, però, ha evidenziato più di una perplessità sull’opportunità di riaprire questo tipo di scuole, anche perché il tutto presenta difficoltà pratiche di notevole entità.

Riapertura scuola dell’infanzia: quante difficoltà

Ne ha parlato il quotidiano ‘Il Messaggero’, con il segretario generale della Federazione italiana scuole materne (Fism), Luigi Morgano.
‘Dobbiamo partire dalla salvaguardia della salute dei bambini, insegnanti, educatori, con ricadute sui familiari – ha esordito Morgano. Non mancano le problematiche, però, legate alla sanificazione quotidiana degli ambienti. Se persiste il distanziamento sociale, ogni aula potrà contenere al massimo il 50% della capienza.

Ipotesi due turni, mattina e pomeriggio oppure a giorni alterni

Morgano ipotizza la possibilità di ‘alternare in due turni, mattina e pomeriggio, o a giorni alterni, ma con quali criteri, quali priorità volendo le scuole garantire la qualità del servizio scolastico ed educativo?’ si chiede. Si è parlato di utilizzo di spazi all’aperto, ma bisogna considerare che non tutte le scuole possono disporre di cortili o giardini. Si tratterebbe, comunque, di aperture limitate e, considerando l’obbligo di distanza di un metro tra bambini e insegnanti, potrebbero trovare posto 2-3 classi.

Morgano: ‘Impossibile chiedere a bambini di quell’età di mantenere le distanze’

Morgano si chiede anche come sia possibile far indossare le mascherine a bambini di 3-4 anni? All’inizio potrebbe essere considerato un gioco ma poi diventerebbe un problema come quello dell’imposizione della distanza, impossibile far rispettare le distanze a bambini di quell’età.
‘Non è un caso che oggi opportunamente si ipotizzi di far indossare le mascherine agli insegnanti e non ai bambini e sappiamo anche che il distanziamento nella scuola dell’infanzia può essere solo fisico non sociale’.