Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dal Comitato Difendiamo il Concorso DSGA.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dal Comitato Difendiamo il Concorso DSGA.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa ricevuto dal ‘Comitato Difendiamo il Concorso DSGA’.

Comunicato stampa Comitato Difendiamo il Concorso DSGA

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
È davvero così? O si tratta di un mero auspicio, il principale, in quanto previsto dall’art. 1 della Costituzione?
I partecipanti al concorso ordinario per DSGA continuano a porsi questa domanda e, oggi, 1º maggio, festa dei lavoratori, il pensiero è ancora più angosciante.
Lo è perché tanti ragazzi laureati e motivati a mettere in gioco le loro competenze e che, da più di un anno, stanno sostenendo enormi sforzi e sacrifici per realizzare le proprie ambizioni professionali, si trovano in balia di una situazione di totale incertezza in merito alle sorti di questo concorso.
Sebbene, come già più volte sottolineato, comprendiamo le difficoltà che l’amministrazione sta affrontando nel riorganizzare la ripartenza del sistema scolastico, riteniamo che sia arrivato il momento di dare risposte certe a migliaia di concorsisti, destinati a diventare le future risorse su cui le scuole dovranno contare nei prossimi anni.
A fronte di un bando di concorso che prevede le assunzioni dei nuovi DSGA a partire da settembre 2020, nella maggior parte delle Regioni ancora non si è provveduto ad ultimare le correzioni e a pubblicare l’elenco degli ammessi alla prova orale.
Se comprensibilmente l’emergenza da Covid ha determinato un rallentamento nell’avanzamento dei lavori riteniamo, allo stesso tempo, che non si possa prescindere da quanto stabilito dall’art. 4 del Decreto Legge sulla Scuola, il quale prevede, come peraltro ribadito dall’USR Piemonte che ha da qualche giorno pubblicato l’elenco di ammessi alle prove orali, che la sospensione delle procedure concorsuali riguardi lo svolgimento di prove in presenza dei candidati e non certo il proseguo delle correzioni da parte delle commissioni di esame.
È quindi fondamentale che si individuino soluzioni che possano permettere da subito la ripresa dei lavori, così da garantire, nel più breve tempo possibile, la pubblicazione dei risultati e degli ammessi alle prove orali, consentendo a questi ultimi di potersi finalmente concentrare sullo studio.
Peraltro, a malincuore, siamo costretti a constatare come, con riferimento a quest’ultima esigenza, non si tratti, nel nostro caso, di una mera banalità. Avremmo voluto, sin da subito, porre la nostra attenzione esclusivamente sullo studio delle materie previste dal bando di concorso e, certo, mai ci saremmo immaginati che sarebbe stato necessario creare, tramite social network, un comitato spontaneo finalizzato alla difesa delle prerogative di un concorso pubblico. Mai ci saremmo aspettati, infatti, che avremmo dovuto spendere energie anche per ottenere il rispetto della legalità e della meritocrazia, più volte messe in discussione in questo concorso, sia da forze politiche sia da associazioni sindacali rappresentative di singoli interessi, difformi rispetto alle esigenze di efficienza ed efficacia di cui necessita il sistema scolastico.
Un ulteriore protrarsi della situazione di stallo metterebbe a serio rischio la possibilità di concludere la procedura entro i tempi utili per le immissioni in servizio da settembre, rendendo così vani i sacrifici e gli sforzi di migliaia di concorsisti che hanno scelto di contribuire alla ripresa e alla crescita culturale ed economico-sociale del nostro Paese, piuttosto che perseguire le proprie ambizioni personali in altri Stati dove, spesso, vi è una maggiore valorizzazione dell’impegno e delle competenze acquisite.
L’auspicio, pertanto, è che l’amministrazione provveda, già nei prossimi giorni, a chiarire modalità e tempi per la conclusione di questo concorso, individuando ogni soluzione che, in corrispondenza alla situazione attuale che sta vivendo il nostro Paese, possa consentire la ripresa delle correzioni e, altresì, svolgimento delle prove orali.
Ci auguriamo, infine, che la voglia e l’ambizione di mettere in gioco le nostre competenze per il fabbisogno pubblico del nostro Paese trovi riscontro nella volontà delle istituzioni competenti, onde evitare che quel coraggio di contribuire alla crescita dell’Italia non si traduca in un mero errore e nel rimpianto di non aver dato seguito, come tanti altri giovani laureati, a quella fuga di cervelli che rappresenta, per tutti, un fallimento.
Comitato Difendiamo il Concorso DSGA