Scuola, piano task force Azzolina per la riapertura: ‘Docenti dovranno essere pagati meglio’

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Il Comitato di esperti ha illustrato ieri al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, una prima bozza del piano per la riapertura delle scuole, piano che dovrà essere completato entro il prossimo 31 luglio.

Riapertura scuole, il piano del Comitato di esperti del ministro Azzolina

Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Repubblica‘ di oggi, venerdì 1° maggio, il piano prevede una ripartenza con ‘utilizzo spinto delle lezioni all’aperto’. Ciascuna regione dovrà sfruttare al meglio il proprio ambiente. La commissione ritiene che il territorio sia materia educativa e che la comunità educante non possono essere rappresentati solo dai muri e dai professori. Quindi il Trentino dovrà sfruttare i suoi boschi, Roma i suoi parchi e Milano i suoi musei.

Massimo 10 alunni per classe

Sul fronte organizzativo, si prevede ‘la cancellazione delle classi pollaio e la separazione delle attuali realtà standard con aule più piccole e moderne‘.
Il Comitato di esperti sta pensando a un numero limitato di alunni (9-10 al massimo) che dovranno ‘guardarsi in faccia’ seppur a debita distanza. Un numero ristretto di studenti, però, implica un numero maggiore di sezioni ed ecco perché per gli studenti delle superiori si starebbe pensando anche alla soluzione delle lezioni a distanza.

Comitato di esperti: ‘I docenti dovranno essere pagati meglio’

Il Comitato sottolinea come l’ultima parola spetterà al ministro Azzolina ma è chiaro che per una riorganizzazione così importante per la scuola serviranno importanti risorse: ecco, dunque, rispuntare quei 3 miliardi di euro che l’ex ministro Fioramonti invocò a gran voce e che, poi, ‘causarono’ le sue dimissioni. Tre miliardi per un grande cantiere scolastico da aprire nel Paese con interventi minori da fare subito e nuove scuole per il futuro. Tre miliardi che serviranno, però, anche alla digitalizzazione della scuola. Servirà un’unica piattaforma nazionale digitale per la scuola, quella che dovrebbe rappresentare la base della nuova didattica. Tre miliardi come base iniziale, si intende, ma le risorse poi dovranno spuntare anche negli anni a venire, altrimenti si rischia di vanificare tutto il programma.
Secondo la commissione, i docenti dovranno essere pagati meglio: ‘Lo scriveremo, sotto forma di suggerimento – riporta il quotidiano ‘Repubblica’ – ma questa è materia contrattuale.’

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