La Ministra Azzolina ha parlato di un rientro a scuola a settembre con metà classe in presenza, anche se dopo la polemica esplosa l’ha definita solo un’ipotesi. Ma è una soluzione fattibile? A rispondere a questa domanda è stato Marcello Pacifico di Anief, in un’intervista di Ilenia Culurgioni.
Riapertura scuola e classi a metà: non è fattibile
“Non è per niente fattibile” ha risposto il presidente Anief alla domanda sulla possibilità di riaprire le scuole con metà alunni in presenza e l’altra metà in DAD. Poi ha aggiunto: “l’idea di fare andare metà alunni a scuola e l’altra metà a casa a seguire a distanza è un’idea impraticabile perché non si capisce come il docente possa sdoppiarsi“. Una possibilità sarebbe raddoppiare l’orario di lavoro dei docenti, ma per i sindacati questa idea è inaccettabile. Non ha mancato di far notare che con la didattica a distanza ci sono docenti che lavorano il triplo, questione che deve essere normata nel contratto.
Classi piccole, ma per sempre
Secondo Pacifico (e non solo) le classi con 15 alunni devono diventare ordinarie. Per ottenere questo risultato è inevitabile un grande piano di investimento sull’edilizia scolastica e l’incremento dell’organico (fino a 200mila nuove assunzioni). “Il governo ha 4 mesi di tempo per ridefinire gli organici in base ai metri quadri di ampiezza delle aule, garantendo il metro di distanziamento e portando le classi a 12-15 alunni, ma non perché bisogna turnarle, bensì per garantire un criterio di sicurezza che deve diventare ordinario e non più straordinario”.