Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dal Comitato Difendiamo il Concorso DSGA.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dal Comitato Difendiamo il Concorso DSGA.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dal Comitato Difendiamo il Concorso DSGA.

Comunicato stampa del Comitato Difendiamo il Concorso DSGA

Dopo l’ufficializzazione delle proposte emendative depositate alla commissione cultura del Senato, non possiamo che compiacerci e ringraziare i senatori proponenti degli emendamenti relativi al nostro concorso, che sono tesi, come da nostra richiesta, all’abbattimento della soglia degli idonei, che oggi ha un illogico sbarramento del 30%.
Tuttavia, nelle more dell’approvazione del D.L. n. 22 dell’8 aprile 2020, desideriamo sottolineare, ritenendolo deplorevole, il tentativo di voler approfittare della situazione di emergenza per tornare nuovamente a proporre emendamenti, scritti appositamente in modo poco chiaro, finalizzati a consentire una progressione verticale dei facenti funzione privi del titolo di studio richiesto dalla legge.
Ciò, nonostante questo maldestro tentativo sia stato arrestato sul nascere già due volte, prima dal Presidente della Repubblica e poi dalla Commissione Bilancio, essendo stato chiarito come “non si possa prescindere dal possesso dei titoli culturali richiesti dalla legge per svolgere il ruolo di DSGA”.
Oltretutto, è bene rilevare come i facenti funzione diplomati abbiano comunque avuto la possibilità di partecipare al concorso ordinario, bandito a dicembre 2018. Facciamo fatica a comprendere, pertanto, come sia possibile pensare di concedere loro una seconda possibilità, mediante lo svolgimento di una procedura semplificata, considerando che la gran parte di loro non ha nemmeno superato la prova preselettiva del concorso ordinario.
È ancora più grave, peraltro, che tali azioni vengano poste in essere durante la pendenza dello stesso, il quale continua a subire una situazione di stallo a causa di pressioni e condizionamenti esterni, di natura sindacale e politica, confermati pubblicamente da autorevoli rappresentanti parlamentari, finalizzati a rallentare la procedura e, quindi, impedire la sua conclusione entro i tempi previsti per le assunzioni a settembre. In sostanza, il dramma del Covid vorrebbe essere sfruttato da alcuni per “ottenere” tutele proibite dalla Costituzione e dalla legge, da un lato rallentando il concorso ordinario per stringere con un cappio il ministero in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico e, dall’altro, cercando di perpetrare politiche clientelari.
L’obiettivo, ormai palese, è quello di costringere l’amministrazione, che peraltro dovrebbe imporre finalmente in modo chiaro e netto una linea di azione conforme al rispetto dei principi di legalità e meritocrazia, ad affidare l’incarico per il prossimo anno scolastico nuovamente ai facenti funzione muniti del solo diploma. Siamo stanchi davvero e inorriditi da questo modo di gestire l’amministrazione della cosa pubblica da parte di chi rappresenta tutti i cittadini e dovrebbe avere come stella polare la Costituzione, la legge e tutti i prìncipi cardine di un ordinamento democratico.
Non siamo degli sprovveduti e siamo ben consapevoli di come nel nostro Paese esistano dinamiche particolari, poco propense alla ricerca della legalità e della meritocrazia e più vicine a soddisfare le istanze di chi alza di più la voce, ma non ci saremmo mai aspettati che la più grave crisi nazionale dal dopoguerra potesse costituire un pretesto e una leva per imporre pretese illegittime. Siamo stanchi di veder sminuite le nostre competenze e i nostri sacrifici. Tuttavia, anche se non dovrebbe spettare a poche migliaia di giovani ragazzi laureati difendere il merito e la legalità, noi non ci fermeremo.
Continueremo a lottare e ad intraprendere ogni azione idonea alla tutela dei nostri interessi, consapevoli di essere dalla parte giusta e forti della Costituzione, della legge, delle valutazioni già espresse dal nostro Presidente della Repubblica e dalla commissione bilancio e, altresì, di quei principi di meritocrazia e legalità che dovrebbero essere propri di ogni ordinamento democratico e civile.
Il Comitato Difendiamo il concorso DSGA