Riapertura scuole a settembre? Non mancano le perplessità e i timori per una nuova possibile ondata di contagi nel nostro Paese. Il presidente della società italiana di pediatria, Alberto Villani, ne ha parlato in un’intervista rilasciata a ‘Il Manifesto’: ‘I dati italiani e quanto riportato nella letteratura scientifica internazionale hanno confermato che i soggetti in età evolutiva quando si infettano, presentano sintomi meno gravi rispetto ad adulti e anziani. ‘A oggi in Italia abbiamo avuto meno di 3mila casi, il 7 per cento ha avuto necessità di ricovero ospedaliero e i decessi verificatisi sono stati 2 in soggetti che già presentavano gravi patologie’.
Riapertura scuole a settembre, il giudizio del presidente della società italiana di pediatria
Se da una parte i bambini e i giovani in generale si ammalano di meno, è alto il rischio contagio con gli adulti. ‘Le scuole – spiega il professor Villani – sono considerate da numerosi studi scientifici, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli epidemiologi uno dei principali luoghi di diffusione per una malattia pandemica.’ Ecco perché bisognerà studiare un piano ben preciso per settembre: ‘La modalità di inizio dell’anno scolastico sarà modulata in base a quella che sarà la situazione epidemiologica presente. Una apposita Commissione di esperti del ministero dell’Istruzione sta studiando diverse opzioni sulla base dei possibili scenari che si dovranno affrontare a settembre’.
‘Il Manifesto’ ha menzionato i dati relativi ad uno studio messo in atto dalla Fondazione Bruno Kessler, il centro di ricerca che ha simulato gli scenari per conto del governo. Da questo studio si evince che la riapertura delle scuole avrebbe fatto impennare l’indice di riproduzione virale R0: dall’attuale valore di sicurezza 0,7 saremmo arrivati a 1,3-1,4, con una seconda ondata praticamente scontata.