Concorsi scuola ultime notizie, Fioramonti: 'Sono 20 anni che il governo e lo Stato prendono in giro'

L’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook dove ha inteso esprimere la propria opinione sulla ripartenza della scuola a settembre.
Per Fioramonti, al fine di poter ripartire in maniera efficace e sicura, bisognerà disporre di un vero e proprio ‘esercito di ruolo’, ovvero aumentare il più possibile gli organici di docenti e dirigenti scolastici entro il mese di settembre.

Fioramonti su ripartenza a settembre: ‘Servirà un esercito di ruolo e un nuovo modello di scuola’

‘I dati che giungono dai paesi del nord Europa, più digitalizzati di noi – scrive Fioramonti – ci dicono chiaramente che la didattica a distanza (DAD) è utile ma non sostitutiva di quella in presenza. Anche da loro, infatti, esistono problemi di “digital divide” e curve di apprendimento, che porta i pedagogisti olandesi a dire che con la sola DAD il livello di apprendimento scende al 40% del normale.
Potremo uscire da questa situazione, solo con un nuovo modello di scuola, che inverta la tendenza degli ultimi anni: dobbiamo passare dalla scuola centralizzata in super-plessi da oltre 1000 studenti alla scuola di prossimità, cioè una rete di piccoli istituti da massimo 200 studenti collegati in rete ma diffusi sul territorio (recuperando scuole dismesse, strutture comunali, ecc.), aumentando quindi gli spazi e riducendo i numeri di alunni per classe.’

La questione disabilità in tempi di coronavirus

Altra questione che sta particolarmente a cuore all’ex ministro Fioramonti è la disabilità: ‘Una scuola di prossimità – scrive l’esponente del Gruppo Misto – è anche cruciale per le tante ragazze ed i tanti ragazzi con disabilità, che fino a ieri affrontavano innumerevoli ostacoli per poter frequentare la scuola (spesso viaggiando a notevole distanza per ritrovarsi ammassati in classi ridotte ma pur sempre affollate) e che oggi sono stati completamente dimenticati nella fase della pandemia.
La disabilità ed il “dopo di noi” devono diventare un principio trasversale alle politiche, perché non possiamo più permetterci una società che non solo non riduce le differenze, ma spesso le acuisce. Per questo motivo sostengo da tempo un progetto sperimentale da realizzare nel mio territorio: una piccola ‘smart city’ incentrata proprio sull’inclusione della disabilità, annullando le barriere e creando opportunità di condivisione, formazione e lavoro comune.
Spero che le amministrazioni locali, che hanno già avuto modo di studiare il progetto, possano presto dare luce verde alla sua realizzazione. Abbiamo bisogno di tanti piccoli progetti come questo – conclude Fioramonti – che dimostrino come la costruzione di una società migliore dipenda solo da noi.’