UDU: esami di abilitazione ridotti a unica prova orale, cosi' Manfredi aumenta le disuguaglianze!
UDU: esami di abilitazione ridotti a unica prova orale, cosi' Manfredi aumenta le disuguaglianze!

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci da UDU (Unione degli Universitari).

UDU: esami di abilitazione ridotti a unica prova orale, così Manfredi aumenta le disuguaglianze!

Il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi ha reso noto a mezzo stampa che per la prima sessione del 2020, gli esami di Stato di abilitazione per l’acceso alle professioni consisteranno in un’unica prova orale a distanza. Questa metodologia vale per le professioni di dottore agronomo e dottore forestale, agrotecnico, architetto, assistente sociale, attuario, biologo, chimico, geologo, geometra, ingegnere, perito agrario, perito industriale, psicologo, odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista, esperto contabile e revisore legale.

“Anche in questa condizione si continua a perseverare nell’inutile formalità degli esami di stato per le abilitazioni – dichiara Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari – Riducendoli semplicemente ad unica prova orale, che va a sostituire le diverse prove scritte e orali fino ad ora previste, rendendo la selezione ancora meno sensata delle precedenti e ancora più aleatoria, dando ancora più peso alle commissioni esaminatrici.”

Continua Gulluni: “La cosa più sconfortante è che questa decisione sia stata presa ignorando completamente le sollecitazioni delle organizzazioni di rappresentanza studentesca. Proprio negli scorsi giorni come Unione degli Universitari avevamo espresso la necessità di risolvere il tema dell’esame di stato per le abilitazioni professionali, lanciando una petizione che ha ottenuto grande consenso tra gli studenti, toccando le 10mila firme.”

Conclude Gulluni: “Per questi motivi siamo assolutamente contrari a questa scelta e chiediamo al Ministro Manfredi di superare l’Esame di Stato definitivamente, e non solo per affrontare l’emergenza, e di rendere ciascun titolo di Laurea abilitante all’esercizio della rispettiva professione, evitando gli inutili costi sostenuti e il tempo perso dai giovani laureati prima di potersi inserire a pieno nel mondo del lavoro.”