Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ di oggi, mercoledì 6 maggio, dove ha illustrato i contenuti del Decreto Maggio.
Premier Conte a ‘Il Fatto Quotidiano’: ‘Piano straordinario per l’edilizia scolastica’
Il premier, a questo proposito, ha parlato anche di scuola: ‘Con i Comuni e le Province – ha dichiarato Conte – stiamo lavorando a un piano straordinario per l’edilizia scolastica, approfittando delle scuole chiuse, per avere a settembre aule ristrutturate e sicure per i nostri ragazzi.’
In merito allo scenario epidemiologico che potremmo trovarci di fronte il prossimo 18 maggio, Conte non intende lasciarsi ‘orientare dalle sensazioni, o dalle immagini tv. Ma vedo che il piano ha funzionato, con un’attuazione ordinata del rientro di 4,5 milioni di lavoratori tra fabbriche e uffici. Anche le nuove regole sui trasporti – puntualizza Conte – non hanno bloccato gli spostamenti,anch’essi finora molto ordinati.’
Il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare ‘il senso di responsabilità dei cittadini, la grande attenzione al rispetto delle regole. E questo mi fa ben sperare sul fatto che la curva dell’epidemia resti sotto controllo. Detto ciò, questo virus è un male invisibile quindi fare previsioni è azzardato, hanno difficoltà pure gli scienziati’.
Fase 2 coronavirus, Conte prudente sul ‘dopo 18 maggio’
In ogni caso, Giuseppe Conte vuole mantenere una linea prudente: ‘Per spostarsi tra regioni bisognerà aspettare – ha dichiarato nell’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ – Idem per la riapertura del commercio al dettaglio, prevista per il 18 maggio: non si possono fare previsioni. Non mi aspetto un particolare aumento dei contagi, perché ormai si è diffusa fra i cittadini un’educazione generale alla convivenza col virus. Anche se ci sono settori che non possiamo controllare del tutto, come gli ambiti familiari. Lo stesso il ritorno in fabbrica – ha sottolineato Conte – nonostante i protocolli rigorosi, potrebbe far risalire la curva. Ma stiamo facendo tutto con grande scrupolo e abbiamo un piano che ci consente, se le cose andassero male, di intervenire in modo mirato, geograficamente circoscritto, e non generalizzato.’