Scuola, Miur
Scuola, avvio anno scolastico 2020/21: incontro Miur-sindacati-CTS

Sulla riapertura delle scuole arrivano le prime indicazioni dal Miur per il rientro in sicurezza nella fase 2 da Coronavirus. A fornirle sono le parole espresse dal ministro Lucia Azzolina, dal viceministro Ascani e dal capo della Task Force Patrizio Bianchi.

Azzolina: per la riapertura lavoriamo a più scenari

La domanda sulla riapertura della scuola non manca mai in nessuna intervista del ministro Azzolina. Ieri ha detto: “Per settembre stiamo lavorando su più opzioni possibili e non se ne esclude nessuna. Ha poi ribadito il confronto con il mondo della scuola e le famiglie. Gli scenari su cui si lavora sono tre. Anche Patrizio Bianchi si è espresso a questo riguardo, aggiungendo che ci si preparar a diverse modalità per i diversi gradi di scuola e per i ragazzi con disabilità. Per questo è già possibile affermare che il rientro in classe a settembre “non sarà uguale per tutti”.

A scuola si entrerà a turno?

Sulla possibilità di rientrare a scuola a scaglioni, si è chiarito che si cercherà di garantire la presenza a scuola il più possibile. La viceministra Ascani si è espressa ieri a tal proposito, chiarendo che “un minimo di scaglionamento ci sarà perché è ovvio”, ma l’indiscrezione che ipotizza una classe ogni 15 minuti non è auspicabile. “Nei plessi così grandi si rischia di far entrare gli ultimi a ridosso dell’orario di uscita”. In ogni caso, si dovranno impedire gli assembramenti. Approfondisci bozza piano sicurezza.

Centri estivi e nidi: il piano per giugno

Si lavora anche al piano per la riapertura, a giugno, dei nidi d’infanzia e dei centri estivi per i più piccoli. Il comitato tecnico scientifico lo sta esaminando: si prevedono gruppi piccoli di bambini, un sistema a isole, una barriera sanitaria costituita da termoscanner, triage, certificati medici, postazioni per disinfettare le mani, con l’uso obbligatorio di mascherine a partire dai tre anni di età. Per accedere ci vorrà il certificato medico. Avranno la priorità nell’accesso le famiglie con maggiore difficoltà, come quelle con entrambi i genitori lavoratori e quelle monoparentali.